La Gazzetta dello Sport oggi ha intervistato Remo Ruffini, presidente e a.d. di Moncler nonché grande tifoso dell'Inter. Moncler è partner del club nerazzurro dal 2021 e, per celebrare i 70 anni dell’azienda, ha lanciato un capo in edizione limitata che saà lanciato oggi.

Dottor Ruffini, cosa significa “Inter” per lei?
"Una passione enorme fino a 25 anni, poi ho avuto meno tempo... Sono legato al ricordo di Altobelli e Rummenigge: molti dei calciatori di quegli anni abitavano nella mia zona, vicino al lago di Como. Li beccavo in un ristorante che era un vero covo di interisti".

Ci racconti un po’ il rapporto col presidente Steven Zhang.
"Ci siamo conosciuti a un nostro evento, aveva addosso un Moncler di due anni prima: amava già allora il marchio! Col tempo è nato un rapporto più di collaborazione e amicizia che sponsorizzazione: noi stiamo ai confini del campo, sentiamo il profumo dell’erba senza entrarci. Anche quello di Steven è un incrocio di culture, non certo facile. Lui è curioso, appassionato di moda e di Italia, ma arriva da un altro mondo. È entrato in un settore difficile ed è stato bravo a vincere. A dare valore".

Un allenatore in campo disegna una squadra come un vestito: che tipo di stilista è Inzaghi?
"È un uomo elegante, gli piace molto il bel gioco. In fondo, ogni azienda ha sempre due strade: o vendere in qualunque modo o provare a farlo facendo divertire il consumatore. Certo, poi tutti dobbiamo portare i risultati agli investitori, ma a me piace chi insegue il bello. E mi piace una squadra con giocatori profondamente interisti, come Dimarco, Bastoni e Barella: rappresentano al meglio la “marca” Inter, l’identità profonda. Quel senso di famiglia che fa la differenza in un’azienda".

Sezione: Rassegna / Data: Mer 09 novembre 2022 alle 13:25 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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