Voti corretti quelli del Corriere dello Sport, che premia la prestazione dei nerazzurri anche se con qualche eccezione, soprattutto in attacco.
 

Handanovic 7,5 Non è una sfida contro la Juve ma un duello con Ronaldo. Un duello che il capitano stravince. Quando Cristiano ha la palla in area, lo sloveno accende gli “special” e gli respinge per tre volte la palla-gol. La prima, nel finale del primo tempo, di piede sul suo palo; la seconda, a metà ripresa, blocca un tocco di esterno; la terza, una vera prodezza dopo il doppio dribbling di CR7, con deviazione in angolo.  
 

Skriniar 6,5  L’Inter attacca con tutta la squadra, anche con lui che spesso entra nella metà campo bianconera per spingere ancora più dietro la linea centrale juventina e creare la superiorità numerica. In un’occasione sale così tanto da subire un fallo vicino al limite dell’area bianconera da Cristiano Ronaldo. Sembra il mondo alla rovescia. Nel finale, però, CR7 si prende una mezza rivincita dribblandolo nella sua area.  
 

De Vrij 6  È l’unico vero difensore, l’unico a presiedere la zona. Lo fa con buona scelta di tempo negli interventi e in un caso (respinta col corpo su conclusione di Ronaldo) risolve una brutta situazione.  
 

A. Bastoni 6  Sale spesso nella metà campo juventina per prendere Cuadrado in avvio d’azione. Come De Vrij, respinge un tiro pericoloso di Ronaldo e nel secondo tempo ne interrompe un contropiede.  
 

Kolarov (20’ st) 6,5  La mossa di Conte è giusta, ha bisogno dei suoi lanci e dei suoi cross per dare l’assalto finale alla Juve. L’ex romanista entra molto bene in partita, prendendo spesso l’iniziativa e giocando con personalità.  
 

Hakimi 7  Quando parte, trema la terra sotto i suoi piedi. E quando Bernardeschi e Alex Sandro, i suoi avversari, pensano (sperano) che abbia già raggiunto la velocità più alta, accelera ancora. Impressionante nel primo tempo, in leggero calo la ripresa.  
 

Barella 7  È ovunque. Al recupero palla, alla distribuzione del gioco, alla rifinitura. Non si ferma mai, non abbassa mai il ritmo e l’intensità. Gioca con un accanimento incredibile.  
 

Brozovic 6  La marcatura di Kulusevski non è un ostacolo insormontabile, riesce ugualmete a dare i tempi giusti alla manovra della sua squadra.  
 

Eriksen 5,5  La partita richiede o una grande qualità o una forte carica agonistica (come quella di Barella, per esempio). Il danese dovrebbe dedicarsi alla qualità, alla fantasia, al guizzo, ma tutto questo si intravede appena. Nemmeno sui calci piazzati, il suo pezzo forte, è troppo preciso.  
 

Sensi (20’ st) 6,5  Decisamente meglio del suo predecessore. Accompagna l’azione, la rifinisce e nel finale la conclude con una certa pericolosità. Se non avesse continui problemi fisici, sarebbe titolare in questa squadra.  

Darmian 6  Applicazione totale sulla sinistra in un duello a tutta...gamba con Cuadrado.  
 

Perisic (12’ st) 5,5  Dopo meno di un’ora, Conte fa un cambio opportuno, mette il croato, un attaccante di fascia, al posto di un terzino. Però è troppo nervoso e prende un giallo per proteste.  
 

R. Lukaku 5  Le solite sponde, ma non la solita forza, la solita rabbia, la solita minacciosa presenza in area avversaria. Anche nella ripresa, quando l’Inter si ammucchia nell’area dei campioni d’Italia, dovrebbe far valere il suo fisico, dovrebbe aprire le ante e fare spazio a Lautaro. Invece niente. E’ lui che va a sbattere su De Ligt.  
 

L. Martinez 5,5  Rientra molto per aiutare la squadra a ripartire, ma in area non trova mai lo spunto decisivo.  
 

Conte (all.) 6,5  Non è un allenatore da coppe europee e, in Italia, nemmeno da coppa nazionale, questo dicono i risultati e il salentino dovrà farsene una ragione. Ma non c’è dubbio che nei 180’ sia la sua squadra a creare di più, ad attaccare di più. Per questo il rimpianto è forte. 

Sezione: Rassegna / Data: Mer 10 febbraio 2021 alle 09:12 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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