Tra le pagine della sua edizione odierna, Tuttosport si concentra anche sull'importanza di Lele Oriali nell'Inter e nella gestione dei grandi tecnici passati nella Milano nerazzurra. "C’era lui, infatti, nell’epopea dell’Inter morattiana al fianco prima di Roberto Mancini e poi di José Mourinho, quando la squadra nerazzurra è tornata a vincere tutto in Italia e in Europa. Non nel mondo, perché dopo il Triplete e l’addio di Mourinho, arrivò anche la separazione da Oriali: Benitez , infatti, voleva come consulente Amedeo Carboni , conosciuto negli anni di Valencia, e Lele tolse il disturbo senza alzare al cielo il Mondiale per club" scrive il giornale torinese, che ricorda poi il suo ritorno a casa grazie a Beppe Marotta fino all'attuale parentesi con Antonio Conte.

Dna nerazzurro evidenziato anche nell'intervista concessa da Carlo Muraro a TS, di cui riportiamo qualche passaggio: "Lele ha un carattere particolare. È molto riservato. Ascolta e non parla mai a sproposito. Quando interviene, si impone. E tira delle frecciatine niente male. Un leader silenzioso da seguire". 

Quanto è importante la sua figura all’interno dell’Inter attuale?
"È stato un calciatore a grandi livelli. Ha vinto con la sua squadra e con la Nazionale, arrivando ai vertici. Poi si è imposto come dirigente. Ora vive quotidianamente con allenatore e squadra: è l’anello di congiunzione con la società. Chi meglio di lui potrebbe gestire una situazione del genere? È molto bravo, anche umanamente ad approcciarsi con gli atleti, la persona giusta se si devono ricucire certe situazioni". 

 Nell’ambiente viene particolarmente apprezzato il fatto che Oriali si rapporti con tutti i calciatori allo stesso modo.
"Fa piacere. Il suo può sembrare un ruolo minore, ma in realtà è fondamentale. Gestire i momenti un po’ così di un atleta risulta decisivo. Lele guarda, capisce e mette la parola giusta, aiutando l’allenatore e mantenendo la serenità del gruppo. Avere una figura che ti soccorre e ricorda che l’importante è che tutti pedalino nella stessa direzione, serve eccome». 

Conte uomo scudetto. Lukaku uomo scudetto. Oriali uomo scudetto?
"Si vince e si perde tutti insieme. È come l’ingranaggio di un orologio, se una rotella non è inserita correttamente, non leggi l’ora corretta. Lele ha sicuramente la sua percentuale di importanza nel successo nerazzurro. Saper pigiare un tasto giusto, nel momento più appropriato come fa lui, non è semplice". 

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Sezione: Rassegna / Data: Sab 08 maggio 2021 alle 10:45
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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