Gravina e Mancini si sono visti in questi giorni successivi allo choc di Palermo, ma il presidente non ha voluto pressare troppo il c.t. a riguardo del suo futuro. E la partita con la Turchia di martedì, inizialmente vista come un inutile e sadico orpello, adesso inizia ad avere un significato diverso. 

Come racconta la Gazzetta dello Sport, subito dopo il ko con la Macedonia del Nord, si valutava la possibilità di riconsegnare i giocatori alle famiglie e radunarli domenica per poi volare in Turchia. Ma venerdì mattina è successo qualcosa di significativo: "Alcuni giocatori chiedono di restare a Coverciano, per smaltire la delusione con i compagni, per giocarsela insieme come fosse una partita - si legge -. Lo stesso Mancini si sveglia a Firenze con sentimenti diversi. Le parole che ha detto a fine match non erano retorica: «Voglio bene a questi ragazzi più che a luglio». E così, senza proclami, senza sceneggiate, con grande naturalezza, sono nati questi due giorni di lavoro e di clausura che vanno interpretati come un rito collettivo di espiazione, come il patto di fondazione di un nuovo futuro azzurro. Se così è stato, Italia-Macedonia non va interpretata come la fine del glorioso ciclo Europeo, ma come l’inizio di un nuovo ciclo azzurro".

La sensazione della Gazzetta, dunque, è quella che alla fine Mancini resterà per continuare l'egregio lavoro svolto fin qui, al di là dei risultati. E, in tal senso, la partita di martedì a Konya potrebbe già dare indicazioni sulle scelte future.

Sezione: Rassegna / Data: Dom 27 marzo 2022 alle 09:24 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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