Roberto Gagliardini e Matias Vecino sono considerati dalla Gazzetta dello Sport, per il lavoro che stanno svolgendo, la più bella sorpresa di questo avvio. "Perché a Roma erano stati provati e accantonati e perché Spalletti – pur lavorandoci – non li aveva più schierati fino alla necessità assoluta, ovvero la concomitanza degli infortuni di Joao Mario e Marcelo Brozovic. Ed è da lì in poi che Roberto e Matias hanno iniziato a funzionare. Dividendosi i compiti, come ha scritto l’ex atalantino. Perché i due sono simili di base, ma con lievi differenze che sono riusciti a evidenziare in maniera sistematicamente alternata per rendersi utili alla causa. Gagliardini occupandosi di più di tenere accesa la fascia di sicurezza sulla trequarti, quando tra le linee possono infilarsi spie avversarie pericolose. Vecino spingendo sull’autostima e comprendendo che Madre Natura lo ha dotato di una forza fisica interessante per produrre quello strappo che sorprende. E così le 'torri' hanno iniziato a muoversi con coerenza sulla scacchiera spallettiana. I margini per crescere ci sono ancora, sia per motivi anagrafici (sono nati nel 1994 e nel 1991 l’italiano e l’uruguaiano) sia perché i compiti su cui lavorare sono ancora tanti". Le statistiche e i numeri confermano questa impressione. E la mossa ha anche liberato Borja Valero sulla trequarti, con lo spagnolo che ha ripreso a brillare anche grazie alla copertura in mediana.

Sezione: Rassegna / Data: Gio 26 ottobre 2017 alle 09:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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