L'errore cruciale di Ranocchia al 94' manda in frantumi il buon lavoro svolto fin lì dall'Inter. "Tutto ciò che i nerazzurri fanno di positivo svanisce in un attimo - sottolinea impietosamente la Gazzetta dello Sport -. Mancini scuote la testa sconsolato: se il suo capitano combina simili sciocchezze, quali colpe si possono attribuire all’allenatore? L’Inter tiene il campo con buona personalità e lo dimostra il 56,3 per cento di possesso palla: i 555 passaggi effettuati stanno a significare che la squadra cerca sempre la manovra, prova a costruire azioni su azioni, ricerca la conclusione attraverso la gioco. Brozovic, in particolare, dimostra di possedere le caratteristiche necessarie per occupare quel ruolo delicato: sa inserirsi in profondità, sa palleggiare, sa tocchettare. E, cosa da non trascurare, è sempre pronto a distribuire il pallone con rapidità, evitando di portarlo a spasso per il campo. L’impressione è che, quando il pallone passa dalle sue parti, l’azione dell'Inter subisca un’accelerazione. E’ quello che serve per mettere nelle condizioni ideali gli attaccanti, in passato troppo spesso prigionieri dei difensori avversari che sfruttavano la lentezza della manovra nerazzurra. Brozovic gioca spesso a due tocchi, fa cose semplici e aiuta il compagno più vicino. Non ha paura di rischiare (3 dribbling tentati, 2 riusciti) e nemmeno di tirare: una conclusione pericolosa viene respinta. Andrebbe supportato a dovere, magari con un centrocampista più dinamico di Hernanes al suo fianco, ma i primi passi di Brozovic con la maglia dell’Inter non possono che essere salutati da parole di speranza. La qualità c’è, la personalità pure. Da qui si deve ripartire".

 

Sezione: Rassegna / Data: Gio 05 febbraio 2015 alle 11:27 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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