La Gazzetta dello Sport ha intervistato Fabrizio Corsi, numero uno dell'Empoli. Il patron dei toscani, alla vigilia del match contro il Milan, ancora una volta, ha parlato di Luciano Spalletti, suo ex allenatore. Ma non solo.

Raccontò che nel 1997, primo campionato di A, eravate condizionati dalla paura: ancora, oggi che ci siete appena tornati?
"No, perché la paura penalizza: bisogna essere positivi, soprattutto nelle sconfitte. E siccome siamo già a tre, preferisco pensare così: contro il Milan, facendo le cose per bene, ci può scappare una soddisfazione".

E le proprietà straniere?
"Sono una conseguenza dell’impoverimento della nostra economia. Io ho nostalgia di Berlusconi e Galliani, ma mi piace che arrivino capitali stranieri a investire nel nostro calcio. Però mi piace anche che ci sia un presidente italiano come Scaroni, che il Milan chiami Maldini in società: le conoscenze dirette di un ambiente contano, anche nel calcio".

Spalletti, Sarri, Giampaolo, Andreazzoli: sceglierà mai un allenatore «sparagnino»?
"La “storia” dice che non ci appartiene: se cerchi il gioco valorizzi i giocatori, ed è un nostro obiettivo anche questo".

E’ vero che parlò con Andreazzoli già vent’anni fa?
"Sì, una chiacchierata quando dovevo sostituire Spalletti, nel ‘98: scelsi Delneri perché volevo continuità con la difesa a tre, peccato che in ritiro trovai un 4-4-2 puro, mi sembrava di vedere il Milan di Sacchi".

Una cosa che Andreazzoli ha di Spalletti e una di Sarri.
"Di Luciano la tenuta della linea difensiva. Di Sarri... No, Maurizio è troppo integralista: speciale anche nei difetti".

Più facile che Spalletti vinca lo scudetto o Sarri la Premier?
"Vista la Juve, direi Sarri: il Chelsea ha tutto per riuscirci".

Sezione: Rassegna / Data: Mer 26 settembre 2018 alle 09:07 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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