Nicolò Barella è "un punto fermo per i nerazzurri e un leader ormai definito". Parola di Antonio Di Gennaro, intervistato da Tuttosport nel weekend di Juventus-Inter. Si parte dal centrocampista sardo: "Il suo percorso umano è lineare fin dai tempi del Cagliari, quando era già maturo al punto da essere definito “un giovane vecchio”. Non si è mai montato la testa, è cresciuto di pari passo umanamente e tecnicamente. In queste due partite azzurre, tra l’altro, l’ho visto tranquillo, sereno e consapevole più che in certe gare in nerazzurro quando fa prevalere l’agonsimo. Del resto era l’unico italiano in lista per il Pallone d’Oro...". 

Qualcuno si è lamentato del fatto che l’Inter ha visto utilizzare a lungo, oltre a Barella, anche Frattesi… 
"Aspetta: Frattesi non gioca con continuità...".

Anche in difesa c’è stato un confronto ravvicinato Juve-Inter tra Gatti e Acerbi. Partiamo dall’interista: sempre più leader. 
"Tieni conto che lui ha anche vissuto una storia personale che impatta molto sul percorso di vita. A questo, adesso, abbina una grande sicurezza tecnica. Le due cose, insieme, gli permettono di acquisire un gran peso nel gruppo interista e in quello azzurro". 

Può essere l’erede di Chiellini in azzurro dal punto di vista della leadership? 
"Con le dovute differenze tecniche e personali, la figura in campo e nel gruppo è un po’ quella. È sicuramente uno dei leader". 

Chi la vince? 
"Ah, domanda da un milione di dollari. L’Inter è sicuramente più avanti e ha maggiori soluzioni, la Juventus sa essere solida. Ma è evidente che dovrà fare qualcosa in più rispetto, ad esempio, alla gara contro la Fiorentina. Ma Allegri lo sa bene, così come sa che gli esterni dell’Inter sono molto pericolosi in spinta e che i centrocampisti nerazzurri, da Barella a Mkhitaryan, sanno inserirsi molto bene per finalizzare. Son molto curioso di vedere come la Juve preparerà questa partita, perché sono convinto che comunque l’iniziativa del gioco se la prenderà l’Inter". 
 

Sezione: Rassegna / Data: Sab 25 novembre 2023 alle 11:44
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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