Il pallone italico è tornato a rotolare venerdì sera, ora per ritornare pienamente alla normalità manca un ultimo tassello: riaprire gli stadi al pubblico. Il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, è convinto che, dopo la quarantena, anche la barriera degli spalti vuoti cadrà entro la metà di luglio, anche se l dpcm che entrerà in vigore oggi e che durerà per un mese prevede che fino al 14 del prossimo l'ingresso alle manifestazioni sportive sia inibito agli spettatori. Il tema - si legge sul Corriere dello Sport - è sul tavolo perché i grandi parchi giochi sono di nuovo funzionanti (già attivo Gardaland; il prossimo week end toccherà a Leolandia, tra Milano e Bergamo...) e da oggi apriranno le porte i cinema e i teatri. Naturalmente seguendo le norme sul distanziamento sociale, ma il via libera a certi spettacoli è senza dubbio un segnale verso il ritorno alla vecchia quotidianità che il calcio vorrebbe far proprio.

Sì, ma quali tifosi potrebbero avere il privilegio di entrare nei vari impianti? I club sarebbero costretti a fare delle scelte tutti hanno un numero di tessere stagionali superiore al 25% dei posti dell'impianto: si va dal 78% di riempimento dell'Atalanta (16.620 abbonati) al 67% della Juventus (27.700) per arrivare al 65% di Cagliari (10.700) e Fiorentina (28.026). L'idea più ricorrente tra la società - chiosa il quotidiano romano - è quella di dare la priorità alle aree corporate e hospitality, ovvero a quei posti che a inizio stagione sono stati venduti agli sponsor insieme a servizi vip come catering e parcheggi. Determinare quali altri settori saranno aperti, però, non è facile. Sarà deciso un criterio comune a tutti, magari indicato dalla Lega, oppure ogni dirigenza sceglierà liberamente? 

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Sezione: Rassegna / Data: Lun 15 giugno 2020 alle 09:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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