Il Corriere dello Sport analizza la crisi dell'Inter spiegando che il momento no sia dovuto più alla testa che alle gambe. "Dall’inizio del 2016 la squadra ha perso la fame e si è rilassata. In pratica non ha più la cattiveria per difendere i sofferti 1-0 che tanto preziosi erano stati per arrivare al primo posto - si legge -. Ha influito anche la sfortuna sotto forma di errori arbitrali, ma è innegabile che siano stati i nerazzurri a regalare troppi punti, soprattutto nei finali di partita, spesso con errori non forzati. Quello di D’Ambrosio a Torino è stato solo l’ultimo della lista, ma non deve far dimenticare gli altri. Il problema è più a livello psicologico perché, dati alla mano (la scorsa settimana sono stati fatti dei test alla Pinetina), i giocatori hanno valori anaerobici discreti e corrono. Magari lo fanno male... Qualcuno nello spogliatoio sostiene perché vengono cambiati troppi moduli e uomini. Possibile, ma succedeva anche in autunno quando le cose andavano bene. Adesso tocca a Mancini ritrovare la strada giusta. Da qui a metà maggio alla Pinetina tanti (quasi tutti) saranno sotto esame e il finale di stagione sarà importante per definire le scelte sul mercato. Perché se da un lato Thohir vuole andare avanti con Mancini magari cambiando al massimo 5-6 giocatori della rosa, un pessimo finale di 2015-16 magari muterà l’orientamento. Ecco perché il patron si aspetta una svolta. Prima di tutto a livello psicologico. Se non accadrà, il primo provvedimento (da venerdì ?) sarà il ritiro". 

 
 

Sezione: Rassegna / Data: Mar 01 marzo 2016 alle 10:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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