Samuel Eto’o ormai lo conosciamo tutti. Grande bomber, grande capacità negli spazi brevi, dribbling, tecnica e facilità di corsa. Una campione completo che da ormai poco più di 10 anni incanta i grandi palcoscenici del calcio mondiale. La sua grazie e la sua eleganza nei movimenti hanno fatto sì che la rivista Wired gli proponesse un quesito alquanto particolare: ‘Possiamo viaggiare nel tuo corpo e scoprire il gene del calcio’? I dati di Eto’o sono così giunti in America, nel centro 23adMe, dove il Dna del camerunese è stato classificato e identificato. Eto’o dunque vanta il carattere E1b1, in linea paterna, tipico della zona del sud Sahara, sviluppatosi 20 millenni fa, tipico agli afroamericani, ed il carattere E1b1a8a, nelle linea materna, oltre al carattere L2b2, anch’esso del sud Sahara, molto remoto (30 mila anni fa). Insomma il numero nove dell’Inter ha in sé un 91% di geni africani, 6% asiatico, 2% europeo ed un 1% non codificabile.

Per quel che concerne la sua struttura muscolare , il laboratorio americano ha rilevato fibre rapide, bianche di tipo 2 o FT (fast twich), fibre che intervengono nelle azioni rapide. Sono dunque i muscoli dei velocisti, dei ciclisti e degli attaccanti come Samuel Eto’o, rapidi e agili. Inoltre i test hanno rivelato un’eventuale degenerazione maculare, dovuta all’invecchiamento, un rischio di dipendenza all’alcol (nessun problema, non beve) e un’ intolleranza al lattosio tipica degli atleti.

Eto’o ha poi dichiarato che il suo primo ricordo legato al calcio è la strada, che era tutto famiglia, gioco, scuola. La strada come insegnante. Ed inoltre ricorda il suo primo giocattolo: “Una bici regalata da uno zio, ma prima il pallone e il calcio, perché il lavoro non può certamente prescindere dalla passione”.

Sezione: News / Data: Lun 07 giugno 2010 alle 10:02 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alberto Casavecchia
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