"A volte ci dimentichiamo di quanto questa industria sia sporca". A margine dell'incontro con i presidenti e i segretari generali delle 55 associazioni nazionali d'Europa, Aleksander Ceferin, presidente della Uefa, parla così al New York Times dell'azienda calcio in un'epoca in cui si sta preparando la rivoluzione post-2024 non senza polemiche feroci: "Un modo di operare di alcuni è dire: 'i ricchi prenderanno tutto!'. E questo è tipico del populismo urlata della politica europea - spiega il numero uno del calcio del vecchio continente -. È rumoroso (Tebas, presidente della Liga ndr). Penso che sia parte della sua tattica operare in questo modo. Ma non penso che sia molto produttivo".

Nel corso del suo mandato, Ceferin ha dovuto difendersi da altre accuse, come quella di favorire la proposta di riformare il calcio di Andrea Agnelli, presidente dell'Eca, per via dei buoni rapporti che intercorrono tra i due: "Queste voci sono così illogiche e così stupide. Un giorno Agnelli è importante, e può influenzare tutto per via dell'amicizia che mi lega a lui. Il giorno seguente è il Psg che sta comprando i diritti. Poi, il terzo giorno, la Uefa aiuta solo il Real Madrid ed è per questo che sono stati quattro volte in finale di Champions". 

Un altro caso spinoso che la Uefa si trova a maneggiare in queste settimane è quello del Manchester City, deferito per violazione delle norme del FFP. Una questione sulla quale Ceferin non si è voluto esprimere, aggiungendo che è tutto nelle mani di un gruppo indipendente sul cui lavoro lui non ha alcun controllo.

In ultimo, Ceferin ha rispedito al mittente le critiche di coloro i quali sostengono che la Uefa si guardi bene dal punire club ricchissimi: "Se fai le cose nel modo giusto, non ti vendi; se non sei coinvolto in affari strani, se non sei corrotto, allora vai avanti ed essere onesto con chiunque". 

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Sezione: News / Data: Lun 20 maggio 2019 alle 12:50
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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