Sempre nel corso della sua analisi sullo stato di salute del calcio italiano, Mario Sconcerti, dalle pagine del Corriere della Sera, individua un momento preciso a partire dal quale la situazione nel nostro Paese è cambiata: "Il cambiamento è cominciato un paio di anni fa, quando Inter e Milan hanno deciso di non spendere più. La loro normalizzazione ha spinto in avanti le grandi seconde piazze ripresesi dai loro fallimenti come Napoli e Fiorentina e rimesso la Roma in strada. È diventato comune vendere i migliori giocatori per prenderne altri promettenti a costi inferiori. I 40, 60 milioni in più che sono l’agio dei grandi club, sono stati per le milanesi molto indeboliti dai conti di gestione. Oggi si vuole essere più simili all'Udinese".

Notevole la differenza col resto d'Europa, dove "è successo esattamente l’opposto, sono arrivati i nuovi ricchi in cerca di popolarità. Siamo stati costretti a scendere di un gradino, per la prima volta abbiamo 4 squadre ai sedicesimi di Europa League. È quella adesso la nostra terra. L’impressione è che ci sia toccata la seconda ondata dei ricchi, quelli che cercano più gli affari che la popolarità". 

Sezione: News / Data: Lun 30 dicembre 2013 alle 19:51
Autore: Christian Liotta
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