"Il campionato è saltato, è pieno di anomalie, tutto è uguale e tutto è diverso, non esiste un riferimento certo che non sia la Juve". Comincia così l'analisi sul Corriere della Sera di Mario Sconcerti, secondo il quale la posizione in classifica dell'Inter fortificata dal pari interno con l'Atalanta fa nascere un paradosso: "Se dobbiamo credere al terzo posto dell’Inter, dovremmo fermarci e ringraziare Spalletti, ha fatto il suo lungo una strada complessa - scrive il giornalista -. Poi si scopre che i punti sono pochi, non valgono un progetto, non danno una visione di futuro. L’anno scorso l’Inter ne aveva 2 in più ed era appena quinta. Cosa vuol dire? Il distacco dalla Juve è ora di 27 punti, significa che non c’è un minimo dialogo tecnico, la lontananza infinita. Eppure l’Inter è terza, miglior risultato da anni e anni, perché sembra tutto da rifare? È giusto? Credo di sì. L’Inter ha ottimi giocatori ma non molto superiori alla media. I migliori non hanno continuità, altri sono bizzosi. Oggi nel nostro campionato la qualità non fa più differenza vera. A modo nostro, dietro le prime due ci sono tutte squadre da scoprire ogni giorno, incapaci di tenere un ritmo, virtualmente da qualunque classifica. Siamo sinceri, la vera differenza la fa la base di utenza, che a sua volta smuove la macchina pubblicitaria e trasforma la collina dietro casa nel monte Olimpo. Meglio Milano del Sassuolo. Ma non ci sono segnali che sia così. È come governo ed economia reale, uno dice una cosa, l’altro un’altra. Il rendiconto per il calcio è la Champions, ma che c’entra la Juve con il resto? Perché dovrebbe valere un paragone? Comunque, in questo presente affannoso, l’Inter è nettamente in testa e l’Atalanta quella che gioca meglio. Gasperini, ma anche Percassi, il suo staff, sono un vero schiaffo alla prosopopea del calcio. Come fanno da tanto tempo a essere i migliori con quasi poco e vendendo molto? In sostanza, qual è la differenza moderna del calcio, è chiusa in quale competenza arcana? O in quale sorriso? Ci sono giocatori che costano dai 20 ai 100 milioni, dipende dal posto, a cui viene data una valutazione superiore a tutta la società messa insieme. Non conviene comprare Tonali, conviene comprare il Brescia e prendersi Tonali. Chiesa per 80? Meglio comprare forse tutta la Fiorentina, c’è un capitale dentro. Oggi uno conta più del tutto, ma è una finzione, una furberia comune. Come la mancanza di prospettive che ci sono dietro il 3° e 4° posto delle squadre di Milano". 

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Sezione: News / Data: Lun 08 aprile 2019 alle 09:45
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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