Ospite questa sera alla trasmissione 'Senza Appello' su Gazzetta Tv, Arrigo Sacchi si difende dopo le polemiche scaturite dal suo attacco all'Inter del Triplete: "Non ho mai detto che è stata una vergogna come squadra. Ho rispetto per quel gruppo e quei giocatori. Io intendevo solo dire che quella vittoria ha dato poco o niente al nostro calcio, perché l’11 dell’Inter a Madrid era senza italiani. Perciò per il nostro movimento quel successo fu una vergogna. Io sono stato al Real Madrid, con i migliori giocatori al mondo, ma la stampa spagnola ci attaccava se non avevamo una base autoctona in squadra. Volevano giocassero i giovani della ‘cantera’ Lì ci tengono, qui in Italia no. Solo la Juve ragiona in un certo modo, le altre ingaggiano stranieri soprattutto per business. Ben vengano se sono bravi, ma non mi sembra sia proprio così in questo momento...".

Sacchi sposta il discorso sul suo Milan e le vittorie in Europa. "I tre olandesi? Non erano i migliori prima che li allenassi io. Lo sono diventati in Italia, ma la base del mio Milan erano gli italiani. Non è un caso che dal 1988 al 2000 abbiamo vinto molto di più che nel decennio successivo. E il numero di stranieri era limitato...". Una realtà che si riflette anche sulla Nazionale. "I nostri periodi più bui - sostiene Sacchi - coincidono con l’utilizzo massiccio degli oriundi e l’aumento del numero degli stranieri in Serie A".

Sezione: News / Data: Lun 18 maggio 2015 alle 22:42 / Fonte: Gazzetta.it
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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