"Arrivati a questo punto, bisogna avere tanta fiducia, anche perché le cifre parlano chiaro. L’Italia ha giocato partite meravigliose in questo Europeo e comunque non si arriva per caso a metterne in fila 33 senza sconfitta". Parola di Gigi Riva, quel Gigi Riva, quello che nel 1968 sottoscrisse e consegnò all'Italia un Europeo. Da 'sardo' azzurro (d'adozione) e sardo azzurro e nerazzurro. Perché per Riva il giocatore simbolo di questo Europeo, 53 anni dopo il suo, è "il nostro Barella: nostro della Sardegna" dice sicuro alla Repubblica. "Ha personalità e serietà, è davvero un bel personaggio. È coraggioso, non ha avuto paura di partire giovane per andare a giocare nell’Inter. È un ragazzo che ha testa, basta sentirlo parlare: dà e darà grandi soddisfazioni".

Che effetto le ha fatto sentirlo dichiarare l’orgoglio di essere sardo ed erede di Gigi Riva in Nazionale, lui cresciuto nella scuola calcio che porta il suo nome?
"Nicolò dice queste cose perché è sensibile. Io l’ho conosciuto solo da ragazzino, quando non era ancora Barella. Lo vedo ora adulto, maturo, consapevole. Dobbiamo essere fieri di lui".



Sezione: News / Data: Sab 10 luglio 2021 alle 11:23
Autore: Egle Patanè
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