Fausto Pizzi, un secondo posto in campionato e una Coppa Uefa con la maglia dell'Inter a inizio anni '90, attualmente allenatore delle giovanili del Parma, si concede a una lunga e appassionata intervista rilasciata a Francesco Misciagna, direttore del blog "Quelli che l'Inter".

Pizzi, come inizia la sua avventura nelle giovanili dell'Inter, società che lo ha formato fino a diventare un giocatore professionista con successi anche in campo europeo?
"Giocavo nel "GS Rondo' Dinamo" di Sesto S. Giovanni. I dirigenti dell'Inter anticiparono di un anno il mio acquisto onde evitare l'intromissione dell'altra squadra di Milano anch'essa interessata. Nel settore giovanile dell'Inter ho fatto tutta le categorie, dai Pulcini alla Primavera. Il mio sogno è sempre stato quello di poter giocare a S. Siro, in prima squadra. Ho vissuto tutta la mia giovinezza con questi colori addosso. Sono stato fortunato perché ho fatto delle esperienze bellissime. Girare il mondo partecipando a Tornei importanti e giocare in un gruppo (annata '67) di cui tanti sarebbero diventati dei professionisti come Nunziata, Monti, Ciocci, Caniato... e con loro vincere tanto compreso anche il “Viareggio”, è stata una esperienza impagabile".

Lanciato nel mondo dei professionisti, si è fatto subito valere nella Centese, in Serie C1, con 27 presenze e 8 gol. In successione passa al Lanerossi Vicenza dove vince la classifica dei marcatori. Poi il Parma con la promozione in A anche grazie ai suoi 12 gol. Un bel esordio, oserei dire?
"E' stata dura perché a quei tempi la gavetta era veramente pesante. Ho fatto tre annate di C di altissimo livello prima di approdare al Parma dove abbiamo vinto il Campionato di B. La seria A l'ho conquistato sul campo. L'Inter poi mi riprese dal prestito".


All'Inter rimane due stagioni collezionando 39 presenze (sei reti) vince la Coppa UEFA nell'annata 1990-1991. Belle reminiscenze?
"E' stata un'annata bella ed intensa. Ci siamo giocati il Campionato fino alle ultime 3-4 giornate contro la Samp. E' stato un bellissimo testa a testa, abbiamo chiuso il girone di andata primi. Eravamo una squadra spettacolare con i tre tedeschi che avevano vinto il Mondiale, un Matthäus fresco Pallone d'oro che fece 16 gol in Campionato. Siamo arrivati secondi in Campionato e abbiamo vinto la Coppa Uefa. Un annata strepitosa!"


Mi piace evidenziare che a dirigerla c'era un certo Giovanni Trapattoni e come compagni di squadra gente come Zenga, zio Bergomi, Andreas Brehme, Ferri, Mandorlini, Beppe Baresi, Nicolino Berti, Alex Bianchi, Matthäus, Klinsmann, Aldo Serena...gran bella gente, direi!  Vuole raccontarci qualche aneddoto?
"Nonostante tutti questi campioni in rosa, il Trap aveva sempre una parolina in più ed un occhio di riguardo per i più giovani. Passava tantissimo tempo per darti preziosi consigli. Tra i ricordi più belli che ho del Mister, mi piace raccontare di quella sera, vigilia di un Derby, che venne in camera da me dicendomi che mi avrebbe fatto giocare titolare. 

 “...guarda, domani giochi! Stai tranquillo, ti metti li nella zona del “Moro”….” 
 il “moro” era l'olandese Rijkaard ( ride )
“ ...però non ti preoccupare perché hai le qualità, le caratteristiche per metterlo in difficoltà col tuo passo, la tua tecnica,...”
Fu molto carino, mi dette una carica importante. 
Quella partita la vincemmo con gol di Berti, ma in realtà non fu un Derby spettacolare anche perché, dopo il Mondiale, il campo di S. Siro era veramente indecente.
Fu una partita molto fisica e quindi, sulla fisicità, l'olandese aveva qualcosina più di me  (ride, ndr) ".

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Sezione: News / Data: Mer 06 maggio 2015 alle 13:22
Autore: Giuseppe Granieri
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