Paolo Scaroni, presidente del Milan, ha preso la parola in collegamento da remoto nel corso dell’evento de Il Foglio presso lo stadio San Siro per parlare del progetto nuovo stadio.

Festeggia ancora la vittoria di ieri sera?
“No, non festeggio mai le sconfitte degli altri. Festeggio solo le mie vittorie”.

Andrea Agnelli ha detto che San Siro lo butterebbe giù.
“Sono d’accordo con lui. San Siro come zona è troppo piena quando ci sono le partite e troppo vuota quando non ci sono. La zona va ripensata".

C’è delusione per questa resistenza della città di Milano?
“Dopo oltre mille giorni di attesa, spero che questo possa diventare il progetto di una città e non di Inter e Milan, che il Comune vuole fortemente in tempi brevi. In Italia, se non si vogliono accelerare i tempi, non si arriva mai”.

C’è un termine che vi siete dati per aspettare?
“I nostri incassi da stadio sono nettamente inferiori, cinque volte meno, rispetto a quelli del Real Madrid. L’urgenza di avere uno stadio è assoluta, appena abbiamo il progetto approvato andremo avanti, che sia a San Siro o altrove”.

Può fare il punto sulla situazione dal punto di vista del club?
“Siamo penalizzati dal primo giorno da questa situazione, il tema della proprietà è irrilevante”.

Ci dice qualcosa sul cambio di proprietà?
“Non parlo di cose delle quali non sono soggetto, io sono spettatore. Riguarda Elliott e i fondi”.

Sull’ipotesi di costruire lo stadio fuori Milano.
“Parliamo di andare in comuni limitrofi, non a 50 km dalla città. Ogni giorno che passa in questo faticoso processo l’ipotesi B diventa sempre più realistica”.

Andrete avanti uniti per il progetto?
“Sì, non c’è ragione per la quale cambiare atteggiamento. Le nostre tifoserie non hanno la divisione astiosa che c’è altrove in situazioni come la nostra”.

La resistenza di Sala è dovuta anche dal pensiero di non voler passare come il sindaco che ha dismesso il Meazza? Ha un peso nel bailamme burocratico?
“Beh, ci sono anche le voci dei nostalgici di San Siro. Ma penso che il mondo va comunque avanti, in tutti i settori. Quando è stato buttato giù Wembley ne hanno fatto uno nuovo”.

Sulla posizione del club in merito alle diatribe Lega-FIGC
“Io spero che la dialettica sia continua e che si arrivi ad un accordo”.

Sezione: News / Data: Gio 28 aprile 2022 alle 15:33 / Fonte: Dall'inviato a San Siro
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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