La sua permanenza all'Inter sembra ormai agli sgoccioli, ma dentro di sé Marco Materazzi continua a essere un grande tifoso nerazzurro e, in particolare, anti-milanista. Lo si evince persino dal ragionamento matematico che invita la parte rossonera a non insistere ulteriormente sul risultato dell'ultimo derby, caratterizzato, secondo via Turati, da irregolarità ai danni del Milan. Il difensore è intervenuto alla presentazione del libro "Un carcere nel pallone" e, dopo aver messo in scena un curioso siparietto con Ignazio La Russa, ha parlato del vantaggio in classifica sulla seconda, proprio il Milan:

"Non abbiamo ancora vinto lo scudetto perché abbiamo 4 punti di vantaggio sui rossoneri e mancano tre partite alla fine. Perché 4 punti e non 7? Perché loro sostengono che abbiamo vinto il derby grazie al gol di mano di Adriano. A scuola non ero bravo, ma le addizioni e le sottrazioni sape­vo farle: se togliamo due punti all’Inter e ne diamo uno in più al Milan, oggi siamo a +4 e non a +1 (come dicevano Berlusconi e Galliani, ndr), giusto?". Al di là delle battute, il difensore nerazzurro ha voluto parlare della sua situazione attuale all'Inter, senza mostrare alcuna insofferenza particolare per lo scarso minutaggio: "Anche se ho giocato poco mi sento protagonista di questa squadra: per esempio io ero in campo quando all'andata abbiamo vinto la partita contro la Juventus, molto importante. Quando sono stato chiamato in causa ho risposto sempre con buone prestazioni".

Domenica potrà essere decisiva la sfida contro il Siena, che l'anno scorso lo vide protagonista di un errore dal dischetto molto pesante: "Due anni fa ho fatto due gol, l'anno scorso ho sbagliato un rigore, speriamo quest'anno possa andare nuovamente bene. Non m'interessa se qualcuno sostiene che non giochiamo un bel calcio, a me interessa solamente vincere". Per un giocatore della sua caratura che ha poche chance di stare in campo sarebbe scontato attendersi una minipolemica con l'allenatore, ma Matrix non ha intenzione di cadere nel trabocchetto: "Mourinho per me è il numero uno, l'avessi detto prima sarebbe sembrato scontato. lo sto dicendo adesso, anche se quest'anno sono sceso poco in campo. Tra me e lui c'è un rapporto che va al di là dell'ambito sportivo ed è dovuto al fatto che ognuno di noi ha il rispetto del ruolo dell'altro. Anche con Moratti c'è stato e c'è un rapporto improntato all'amicizia ed alla massima chiarezza".
 

Sezione: News / Data: Mar 12 maggio 2009 alle 08:58 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Fabio Costantino
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