Guardarla dall'esterno non è la stessa cosa,però Roberto Mancini è uno dei pochi che sa cosa significa Juventus-Inter nei tempi moderni. Il Mancio, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha parlato della supersfida e ha fatto il punto sulle due contendenti, considerate assieme al Milan le favorite per lo scudetto: "Dal punto di vista della forza generale l'Inter è superiore, ma dalla Juvnetus sabato sera mi aspetto la partita della vita. Se vuole riaprire la corsa allo scudetto non può far altro che vincere. Ad essere sincero ad inizio stagione pensavo che la Juve si fosse avvicinata di più ai nerazzurri, ma mi sbagliavo".

Oltre lo scontro diretto, si può parlare anche di futuro per entrambe: "Alla Juve servono tre acquisti mirati per raggiungere il livello dei nerazzurri. Balotelli? Per essere un 19enne è già uno dei migliori in Europa. Mario secondo me sarà la stella in Italia dei prossimi 10 anni". Mancini parla anche di futuro professionale: "La federazione nigeriana mi ha chiesto in forma non ufficiale una disponibilità, io l’ho data perché la prospettiva di una Coppa d’Africa e di un Mondiale mi affa­scina, e la Nigeria è ric­ca di ottimi giocatori po­co celebrati. Se davvero mi vogliono, io mi siedo e trat­to, dopotutto sono un allenatore professionista, vado dovunque mi propongono un progetto am­pio e serio. C’è un solo club che non mi sentirei di guidare, ed è il Genoa: sono stato la bandiera della Samp, detengo tutti i record blucerchiati, i ge­noani per primi non mi vorreb­bero mai tra i piedi. Se mi chiedessero di diventare il dopo Lippi, la risposta sarebbe ovviamente sì, figurateci se accetto la Nigeria e rifiuto l'Italia. Però non vorrei che la mia venisse presentata come un'autocandidatura".

Sezione: News / Data: Ven 04 dicembre 2009 alle 09:49 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Fabio Costantino
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