La semifinale deve ancora essere giocata e vinta, ma in Italia già ci si proietta alla finale di sabato. Lì, ad attendere l'esito di Inter-Seongnam, a sorpresa non ci sono Pachuca o Internacional, ma il Mazembe (Masembé la pronuncia esatta per i profani). I congolesi hanno superato clamorosamente prima i messicani e, ieri, i campioni brasiliani. A fare luce sulle caratteristiche non solo tecniche del Mazembe ci pensa Malu Mpasinkatu, noto in Italia per le sue frequentazioni con SportItalia e Sky, ma soprattutto direttore sportivo della nazionale congolese.

"Il calcio ormai si è livellato e anche quello africano può riservare delle sorprese. Mi hanno detto che Celso Roth, l'allenatore dell'Internacional, aveva incaricato i suoi collaboratori di fargli avere solo le cassette delle partite di Inter e Pachuca: fosse così, sarebbe una leggerezza che per me dovrebbe portare all'esonero. In un calcio come quello di oggi, bisogna rispettare e studiare più gli avversari sconosciuti che quelli conosciuti. Comunque, sono convinto che Benitez non avrebbe di questi problemi, dato che li ha visti dal vivo".

Poi Malu parla dei singoli. 

"Kadiaba è un portiere forte e pittoresco, mentre Kabangu (che esulta facendo le corna perché lo chiamano Bufalo) è un attaccante veloce e forte fisicamente. Kuluyituka, invece, ha come idolo Ronaldo e infatti il 2-0 all'Internacional l'ha segnato dopo una serie di doppi passi. A centrocampo c'è Bedi, che, con il gol al Pachuca, è entrato nella storia della competizione segnando in due edizioni del Mondiale per Club".

Infine, Malu avverte a suo modo i tifosi dell'Inter (Seongnam permettendo).

"Voglio accisare tutti i tifosi nerazzurri. In Camerun, due mesi fa, la nazionale del Congo pareggiò 1-1 contro ogni pronostico. In quella partita Kimwaki, difensore centrale del Mazembe, non fece toccare palla a Eto'o. Se l'Inter la mette sul piano agonistico diventa difficile. Il Mazembe è un po' una mosca bianca del calcio dell'Africa nera: ha un centro sportivo e uno stadio di proprietà. Questo la rende una delle poche squadre che acquista anche oltre i confini nazionali. Essendo il Congo un paese molto religioso si prega molto: si passa dal sacro al profano in un attimo, basti sapere che la squadra ha uno stregone ufficiale a libro paga".

 

 

Sezione: News / Data: Mer 15 dicembre 2010 alle 16:15 / Fonte: Sky
Autore: Alessandro Cavasinni
vedi letture
Print