Nell'analizzare le diverse tendenze in sede di calciomercato delle proprietà cinesi nel calcio, Carlo Laudisa, giornalista della Gazzetta dello Sport, spiega le differenze che intercorrono tra la politica adottata del Guangzhou Evergrande e dalla famiglia Zhang con l'Inter e lo Jiangsu: "Innanzitutto - si legge sul suo pezzo scritto per la rosea - bisogna ricordare che l’inter deve fare i conti con i paletti del fair play finanziario dell’Uefa. Al quartier generale di Suning sanno bene che se si supera l’esame del bilancio al 30 giugno, poi, le maglie dei controlli di Nyon saranno più larghe. Così l’intenzione è di puntare su nuovi investimenti in estate: sia in vista della Champions, ma anche di norme europee meno rigide. Lo stesso Jiangsu risente degli effetti di questa partnership e non può, ad esempio, prestare gratis Ramires all’inter per i soliti paletti dell’Uefa. La squadra di Fabio Capello ha già il pieno di stranieri e per cedere il brasiliano che piace a Spalletti deve individuare un sostituto all’altezza delle ambizioni della società di Nanchino. In ogni caso la famiglia Zhang ha evidenti mani libere per gli acquisti diretti in Cina, ma deve essere più accorta nelle spese per la consorella europea. Almeno per il momento". 
Laudisa, poi, tratta anche la situazione in casa Milan, l'altro club di Serie A di proprietà cinese: "Non parliamo, poi, del caso-Milan, visto che mister Jonghong Li, dopo il noto stop estivo del presidente Xi Jinping, ha faticato a esportare i capitali necessari già per acquisire il club stesso: tant’è vero che ha dovuto ricorrere all’esoso prestito di Elliott. A maggior ragione adesso in via Aldo Rossi devono affrettarsi a rinegoziare sui mercati internazionali il debito assunto". 

Sezione: News / Data: Lun 15 gennaio 2018 alle 15:48
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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