"Come abbatterlo?...". Accoglie con amarezza e sorpresa, l'attore Giovanni Storti, l'ipotesi dell'eventuale demolizione di San Siro a vantaggio di uno stadio nuovo per Inter e Milan da costruire nella stessa area. Intervistato dal Corriere della Sera - Milano, Giovanni, noto tifoso interista, spiega: "Confesso che non ne so molto di questa storia, quindi per prima cosa mi piacerebbe conoscere qual è il progetto. Certo che se dovesse succedere non sarei felice. Sono affezionato a San Siro: è accogliente, la partita si vede bene e poi c’è tutta la storia. Ci ho visto giocare l’Inter degli anni Sessanta-Settanta. Insomma se lo buttassero giù sarebbe un bel dolore...".

Storti evidenzia anche il valore dello stadio per i tifosi: "Qui ci sono sempre stati e continuano ad esserci sia con l’Inter che con il Milan. La Juve ha ricostruito un impianto da 40mila posti ma a Milano ne servirebbero almeno 70mila. E poi se proprio bisogna creare nuovi servizi, spazi per il merchandising o altre cose si può tranquillamente pensare a una ristrutturazione. L’idea di un impianto moderno può anche essere affascinante, ma cancellerebbe molti ricordi. Io la partit più bella che ho visto a San Siro ad esempio è quella che non ho visto. Ero piccolo e andai allo stadio con mio padre in una di quelle domeniche dove c’era un nebbione che si vedeva a malapena il campo. Non mi sono accorto di nulla ma ho capito che avevamo vinto perchè ad un certo punto sugli spalti vicino a me si abbracciavano tutti...". San Siro addio segno di un calcio che diventa un’altra cosa: "Segno di un calcio che è cambiato e che oggi è tutta tecnica e frenesia. Mi mancano i fantasisti: mi manca il Fenomeno Ronaldo, mi manca Roberto Baggio. Mi manca uno come Cassano che quando andavi a vederlo non sapevi mai cosa poteva succedere...".

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Sezione: News / Data: Gio 13 dicembre 2018 alle 23:45
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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