Il Corriere dello Sport Gianfelice Facchetti, figlio dell'ex bandiera nerazzurra Giacinto, per avere un commento sulla svolta epocale avvenuta in casa Inter. Erick Thohir, all'atto della nomina come nuovo presidente, ha citato una massima da sempre cara alla leggenda nerazzurra "Il segreto di ogni trionfo è la forza della nostra convinzione", gesto che non ha lasciato indifferente Gianfelice.

Facchetti, cosa ha provato quando Thohir ha citato una delle massime usate da suo padre?
"Non nascondo che mi ha fatto piacere. E’ positivo che un dirigente arrivato dall’Indonesia conosca la storia dell’Inter. Non è accaduto spesso anche recentemente... Iniziare una nuova era con un richiamo al passato credo sia stato positivo oltre che un bel gesto. Thohir è stato guidato bene".

Lui dice di conoscere bene la storia dell’Inter.
"Mi fa piacere e al tempo stesso un po’ sorrido perché non credevo che sarebbe stato necessario l’arrivo di un indonesiano per farci riscoprire la storia nerazzurra. In Italia siamo fatti così...".

Lei si ricordava quella frase?
"Sì, qualche volta magari l’ha detta anche a noi familiari. Era solito motivare i suoi figli con parole pronunciate in un certo modo o con qualche bigliettino che lasciava sulle nostre scrivanie. Ci spingeva a dare il massimo non solo nello sport, ma soprattutto nella vita di tutti i giorni".

Ricorda un’altra delle massime di Giacinto?
"'Chi non dà tutto, non dà niente'. La usava spesso il Mago Herrera e a mio padre è rimasta impressa. Lui comunque di queste massime e citazioni, anche in latino, ne aveva tante: le raccoglieva in alcuni quaderni che sfogliava quando aveva bisogno di lanciare un messaggio. Era il modo tutto suo che aveva per comunicare".

Che effetto le ha fatto vedere Moratti passare la mano e restare “solo” come presidente onorario?

"Moratti è l’Inter per quello che lui e la sua famiglia hanno rappresentato per il club. Ho trovato ingiusti gli striscioni che gli ha dedicato la curva sabato scorso perché sarebbe stato meglio un 'grazie' gigantesco per questi 18 anni. D’accordo a volte avrà sbagliato, ma ci ha permesso di vincere tutto e noi tifosi dovremmo essergli riconoscenti. Un presidente come Moratti ce lo hanno invidiato anche le altre tifoserie per il cuore che ha sempre messo nell’Inter".

Cosa avrebbe detto suo padre se Moratti avesse ceduto la maggioranza a un gruppo di indonesiani?
"Avrebbe condiviso questa scelta. Ha preso una simile decisione perché ha capito che l’Inter aveva necessità economiche precise e che era necessario darle basi più solide per il futuro. Di Massimo Moratti nel calcio italiano non ne esistono altri ed è obbligatorio aprirsi all’estero per il bene dell’Inter".

Che impressione le ha fatto Thohir?
"Per il momento non è possibile dare giudizi: ho ascoltato qualche sua dichiarazione e qualche promessa, ma bisogna prima capire quali sono le sue strategie e quali investimenti ha intenzione di fare. Riparliamone tra 2-3 mesi".

Crede che gli indonesiani riporteranno l’Inter a vincere come in passato?
"Me lo auguro. I tifosi si meritano tante soddisfazioni".

Le piacerebbe incontrare Thohir?
"Spero ci sia l’occasione di conoscerlo presto".

Sezione: News / Data: Dom 17 novembre 2013 alle 10:50 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandra Stefanelli / Twitter: @Alestefanelli87
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