Eusebio Di Francesco ripercorre le tappe che l'hanno portato sulla panchina della Roma nell'intervista al Corriere dello Sport. E non manca una risposta indiretta a Luciano Spalletti.
 
Di Francesco, quando ha capito che sarebbe diventato l’allenatore della Roma? 
"I primi contatti risalgono all’inizio di maggio. E i miei dirigenti lo sapevano, perché li ho sempre tenuti al corrente della trattativa. L’ufficializzazione è arrivata...a casa di Sacchi". 
 
A casa di Sacchi? 
"Sì, nel senso che ero in un ristorante di Fusignano con tutta la squadra. Dovevamo giocare lì un'amichevole. Mi arriva una telefonata e un dirigente della Roma mi dice che è fatta. Io ero così contento da rispondere solo: ok, ci vediamo". 
 
Spalletti sostiene che si sia stato lei a offrirsi alla Roma. 
"Non so chi abbia detto questa cosa. Ma è falso. Posso dire con grande orgoglio di non essermi mai proposto a nessuno, né da calciatore né da allenatore. Sono sempre stato cercato". 
 
Per vincere lo scudetto come si fa? 
"Noi dobbiamo lavorare tanto per essere da scudetto. E ci stiamo attrezzando, conoscendo le nostre rivali". 
 
Qual è la differenza della Juve? 
"L’abitudine a giocare grandi partite una dopo l’altra: campionato, Champions, campionato. Comprano giocatori adatti a questo tipo di stress, di mentalità. E poi ragazzi, hanno lo stadio di proprietà. Quello porta 10 punti in più in classifica". 

Sezione: News / Data: Gio 09 novembre 2017 alle 10:55 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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