Luigi De Siervo, amministratore delegato della Serie A, continua la sua battaglia assieme ai club contro i fenomeni di razzismo e pirateria, oggi di grande attualità. L'analisi del manager ai microfoni di Radio Anch'io Lo Sport parte però da Inter-Juventus di ieri sera. "Una partita molto bella, all'altezza delle aspettative. Due squadre a viso aperto, più bello il primo tempo e un secondo in cui ha prevalso meritatamente la Juventus".

De Siervo passa poi ai temi su cui sta lavorando la Lega Serie A in questi mesi. "Siamo alla fase finale di un'analisi profonda delle nostre difficoltà - dice l'a.d. -. L'importante è sapere come curare gli acciacchi. Abbiamo individuato i prossimi passi e stiamo cominciando ad affrontarli. Sto andando a New York per chiudere alcuni accordi importanti. Stiamo cercando nuove odience e per questo dobbiamo migliorare negli stadi con tolleranza zero verso chi ancora infesta le nostre curve e valorizzando le immagini rendendo lo stadio virtuale al pari di quello reale con l'ingresso di innovazioni come il 4K. Tutti i grandi campionati hanno deciso di spalmare le partite su più fasce orarie per avere un prime time in più zone del mondo. La quantità di anticipi e posticipi è pesata e spesso è un necessario incastro con le competizioni europee, dopo il quale serve un tempo di recupero".

Si parla quindi della questione razzismo. "Abbiamo tre esempi virtuosi in Italia: il presidente Lotito per primo si è scagliato contro la tifoseria violenta, ringrazio la Juventus che ha lavorato silenziosamente con la magistratura e anche la Roma per il Daspo contro il tifoso razzista. Siamo molto avanti, entreremo con le telecamere per individuare gli elementi radicati nelle curve che continuano ad essere quel prato pieno di fiori che è il nostro pubblico".

In ultimo, la battaglia alla pirateria. "Abbiamo iniziato una battaglia lunga e faticosa per assicurare alla giustizia chi specula sul fenomeno del cosiddetto "pezzotto". Dobbiamo combatterlo in ogni modo possibile, innanzitutto con quelli legali. Abbiamo una centrale che ci segnala chi rimanda il segnale digitale. L'obiettivo non è colpire le persone singole ma dobbiamo cominciare a educare. Oggi il fenomeno produce danni per centinaia di migliaia di euro. I soldi che mancano sono quelli che mancano alle società per fare gli investimenti che pretenderemmo, soprattutto negli stadi che oggi sono il vero gap tra noi e il calcio internazionale".

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Sezione: News / Data: Mar 08 ottobre 2019 alle 06:30
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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