Il ct della nazionale femminile Antonio Cabrini, intervistato da Gazzamercato.it, ha commentato il momento di casa Inter: passando dall'esonero di Frank de Boer all'arrivo imminente di Stefano Pioli: "Purtroppo la vita di un allenatore è legata solo ai risultati. Ci sono pochi club che investono principalmente sull’allenatore come uomo simbolo intorno a cui costruire una squadra. Il calcio italiano è molto difficile e per capirlo a pieno bisogna conoscerlo bene; purtroppo De Boer era appena arrivato in questa realtà, non ha avuto modo e tempo di inserirsi al meglio e quindi non ha conseguito risultati soddisfacenti e utili per conservarsi il posto sulla panchina dell’Inter. Le sue colpe però, come del resto quelle degli allenatori in generale quando le squadre vanno male, in percentuale valgono il 15/20 %; il resto è solo da imputare ai giocatori, sono loro che decidono se seguire o meno un allenatore. Sono i calciatori a scendere in campo, non i tecnici. De Boer non è stato supportato e aiutato soprattutto dai suoi giocatori più che dai dirigenti. L’allenatore e soprattutto i giocatori se ne fregano assolutamente delle problematiche societarie, devono pensare a rendere perchè stipendiati profumatamente, altrimenti vuol dire che cercano delle scuse per giustificare la loro negligenza e questo è inaccettabile!”.

Sull'arrivo del tecnico emiliano, suo compagno di squadra alla Juventus, Cabrini aggiunge: "Sicuramente per l’Inter ci vuole un tecnico italiano e che quindi conosca bene la Serie A per non incorrere nuovamente in errori già fatti. Stefano Vecchi in passato ha fatto bene ovunque abbia lavorato, è un tecnico giovane, preparato e molto interessante, ma per risollevare le sorti della squadra serve un allenatore esperto come Pioli che non ha paura di niente e di nessuno. I nerazzurri non possono più permettersi di sbagliare altrimenti perdono punti utili e quindi l’Europa. A fine anno valuteranno su quale profilo di spessore puntare per riportare la squadra in alto, ora bisogna che ripartano da zero, con umiltà e sacrificio per inseguire un unico obiettivo. All’Inter servirebbero dei leader come Buffon, Bonucci e Barzagli che prendano i discoli e li appendano all’attaccapanni per scuoterli e stimolarli. Nel calcio di oggi mancano gli attributi”.

Sezione: News / Data: Lun 07 novembre 2016 alle 12:42
Autore: Redazione FcInterNews.it
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