Roberto Gagliardini affronterà domenica per la prima volta la 'sua' Atalanta. E allora Tuttosport ha interpellato chi l'ha conosciuto bene fin da piccolo a Bergamo.

Raffaello Bonifacio, suo scopritore dopo un provino a 15 anni, dice: "Roberto ha sempre avuto il buon senso del centrocampista. Quello non te lo insegna nessuno. Non è stato merito mio. Io l'ho solo visto sul campo Militare di via Baioni, dove ci appoggiavamo per i provini dei migliori ragazzi della provincia. Sono stati bravi i nostri osservatori sul territorio a segnalarcelo. Quel giorno abbiamo preso Roberto e il fratello Andrea. Sembra impossibile, ma prima era uno dei più piccoli - spiega Bonifacio -, invece a poco a poco è arrivato a 1.89, notevole per un centrocampista. Adesso è una forza, ma per qualche tempo questo sviluppo lo ha costretto ad adattare il suo gioco alla nuova struttura fisica. Anche per questo motivo è esploso a 22 anni. Non perché al Vicenza non capivano niente, come sento dire da gente che giudica troppo sbrigativamente. Roberto ha saputo superare ogni ostacolo con la sua semplicità. Un aneddoto? Andrea doveva andare a giocare un torneo con l'Atalanta a Genova nelle vacanze di Natale. Roberto lo accompagna alla partenza insieme ai genitori. Ma vedo che ha una faccia tristissima. Voleva venire anche lui. Allora lo mando a casa a prendere la borsa. Il giorno dopo un centrocampista si fa male. Entra Roberto, unico '94 in campo con tutti '92. Ma è il migliore in campo. Mi giro verso il mio vice e gli dico: "Hai visto? E' entrato il Roberto e ha fatto girare la squadra". Impressionante".   

Mino Favini usa un’espressione comune quando descrive i suoi ragazzi: "Non è un campione, ma ha saputo diventare un ottimo giocatore. Ha sempre avuto la dote innata di guardarsi intorno mille volte a testa alta - aggiunge Favini - per sapere in anticipo cosa fare".
 
 

Sezione: News / Data: Ven 10 marzo 2017 alle 11:38 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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