L'avvicendamento Mazzarri-Mancini analizzato dal punto di vista finanziario. La voce autorevole che spiega come sarà questo cambio dal punto di vista economico è di Marco Bellinazzo, che dal suo blog Calcio & business per il Sole 24 Ore, scrive: "L’Inter per le prossime due stagioni (2014/15 e 2015/16) sarà costretta a pianificare spese per il settore tecnico per oltre 30 milioni di euro. Mancini, che ha firmato un triennale con scadenza 2017, guadagnerà circa 3,5 milioni a stagione più i premi. Significa un esborso lordo di circa 7 milioni all'anno. Nello stesso periodo, per questa e la prossima stagione, Mazzarri incasserà un assegno di circa 6 milioni netti. Garantire gli stipendi post-esonero per due anni a lui e al suo staff determinerà, in altri termini, extra-costi per complessivi 14 milioni lordi (12 per il tecnico e 2 lordi per i suoi assistenti). Sommando le voci “Mancini” e “Mazzarri”, in definitiva, nel libro paga del club nerazzurro dovranno essere iscritte uscite per quasi 17 milioni lordi all'anno (7 per Mancini, 6 per Mazzarri cui vanno ad aggiungersi quasi 4 milioni lordi per i due staff). Considerando l’intera operazione l’area tecnica assorbirà da qui al 2017 dal budget nerazzurro circa 41 milioni. A meno che Mazzarri non trovi prima un’altra panchina e risolva, magari con una buonuscita, anticipatamente il contratto". 

Gli ultimi rivolgimenti tecnici avranno qualche riverbero anche sulle mosse societarie: "Diventa ancora più urgente ora l’aumento di capitale per ridare fiato alle casse nerazzurre (i debiti con i fornitori avrebbero superato quota 90 milioni rispetto ai circa 70 registrati al 30 giugno 2014), spiega l'esperto. L’aumento dovrebbe essere di circa 40 milioni e coinvolgerà Moratti per 11,8 milioni. L’ex presidente nerazzurro infatti non accetta per ora l’idea di veder ridurre la sua quota del 29,5%. La scelta di Mancini può leggersi, d’altro canto, come una scelta di garanzia. Su due fronti. Su quello interno, per un recupero più rapido di competitività sportiva che tranquillizzi sponsor e tifosi. E su quello internazionale, per rassicurare la Uefa. Mancini costituisce per storia ed esperienza un “manager” apprezzato dal mercato. Il piano di rilancio economico/finanziario della società presentato nei giorni scorsi ai giudici contabili della Uefa in ottica fair play non ha destato buone impressioni. E’ per questo, oltre che per i modesti risultati della squadra, che la “svolta” si è resa inevitabile".

Sezione: News / Data: Ven 14 novembre 2014 alle 20:06 / Fonte: marcobellinazzo.blog.ilsole24ore.com
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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