Nel suo editoriale per Calciomercato.com, il giornalista Mario Sconcerti si esprime sulla decisione di Suning di imporre un periodo di austerity alla gestione aziendale dell'Inter: "Il club dopo dieci anni è tornato ad essere competitivo ma contemporaneamente annuncia di non voler più mettere soldi per rinforzarsi - si legge -. Per ogni giocatore che entra, uno deve uscire, stando inoltre attenti agli equilibri degli ingaggi. E’ uno scandalo? No, solo qualcosa molto vicina alla normale gestione di un’azienda. Nel calcio la svalutazione è altissima, un giocatore non ha costi reali, costa molto più di quanto rende. Questo porta fuori dimensione l’intero bilancio, nessun imprenditore al mondo è più disposto a perdere decine di milioni l’anno per troppo tempo. Non hanno resistito Moratti e Berlusconi, si è indebitata brutalmente anche la Juve. Questo dimostra che nel calcio conta vincere, ma cercare di vincere riempie sempre di debiti. Solo gli sceicchi resistono, ma tutto sommato mettono nel calcio soldi non loro. Una grande azienda del mondo reale quando chiude in attivo del 4-5% è già in festa. Se è costantemente in forte deficit, può arrivare la finanza a chiedere spiegazioni sul perché resti aperta. Questa è la differenza tra il sogno e la realtà. La conseguenza è che la gente, i tifosi, pretendono di sognare ma con i soldi degli altri. Temo non sia più possibile". 

Sezione: News / Data: Gio 31 dicembre 2020 alle 10:56
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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