"Nel settore giovanile sarà determinante trovare formule comuni e allenatori che vogliano essere insegnanti di calcio, non tecnici che usano i giovani come cavie per mettere alla prova se stessi. Secondo me dovrebbero esserci due corsi separati: uno per allenatore, uno per insegnante di calcio. Non si può usare i ragazzi come un trampolino, perché alla fine a loro tecnicamente resta poco o nulla". Lo dice Massimiliano Allegri alla Gazzetta dello Sport. Ma Allegri ce l’ha con Stramaccioni, Montella o magari Inzaghi? "Non ce l’ho con nessuno. Esistono casi di ogni genere. Montella e Stramaccioni hanno avuto percorsi diversi, Inzaghi sta facendo il suo. Non c’è una verità unica. Dico solo che nel settore giovanile bisogna starci per scelta, insegnare con l’occhio al futuro, perché sono importanti i risultati, ma più che altro i giocatori che crei e che diventano una risorsa del club. Quanto alla figura di allenatore, essere al Milan è un altro allenare: posso dirlo perché l’ho provato sulla mia pelle. Un conto è avere a che fare con una squadra media, un conto dover vincere e gestire campioni. E poi c’è San Siro: la pressione di San Siro non c’è a Torino, né a Roma. A San Siro sono abituati a un Milan che ha vinto per un quarto di secolo e all’Inter che nell’ultimo decennio ha compiuto imprese storiche".

Sezione: News / Data: Lun 31 dicembre 2012 alle 14:42 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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