Domenica alle 15 va in scena a San Siro un vero e proprio spareggio in chiave europea. In caso di sconfitta, l'Inter scivolerebbe a meno 4 dall'Atalanta di Gian Piero Gasperini, che a questo punto sarebbe lanciatissima verso il quarto posto. Quest'anno la Dea è una squadra scomodissima da affrontare, perché l'allenatore ex Genoa gli ha tessuto addosso un vestito in grado di adattarsi a ogni situazione. Stefano Pioli quindi dovrà essere bravo a decidere quale partita chiedere alla sua squadra, se giocarsela alla pari, quindi puntando sulla fisicità, oppure se fare leva sulla maggiore qualità ed esperienza della sua squadra rispetto ai giovani terribili di Gasperini.
CERTEZZE ATALANTA - Facile prevedere come scenderà in campo l'Atalanta: il solito 3-4-1-2, con Zukanovic sul centro sinistra al posto dello squalificato Masiello e il ritorno in mediana di Kessie dopo lo stop forzato in seguito al rosso ricevuto a Napoli. L'Atalanta di quest'anno è in grado di dare intensità alla partita, basando la propria fase difensiva su una costante ricerca della marcatura a uomo: ogni interprete della mediana sa quale giocatore degli avversari deve andare a pressare, dando così grossi grattacapi a tutti. I punti di forza poi sono le palle inattive, che spesso hanno portato gioie offensive, e in particolar modo la corsia di sinistra, dove giocano il Papu Gomez e Spinazzola, entrambi in grado di fornire 90 minuti di strappi e accelerazioni. Ecco quindi dove l'Inter dovrà prestare attenzione: ai corner/punizioni e alla fase di transizione difensiva, non facendosi trovare scoperta.
COME RISPONDERE - Pioli innanzitutto deve decidere se giocare a 3 o a 4 dietro. In realtà questa è una differenza più negli uomini che nel sistema di gioco: il dubbio è se far giocare Murillo o Ansaldi. Il colombiano è più difensivo e può essere l'uomo atto ad arginare Gomez, anche se le caratteristiche del folletto argentino sono proprio quelle che Murillo soffre di più: baricentro basso e dribbling secco. Ansaldi invece è quello che offre meno garanzie atletiche e difensive, anche se rispetto al colombiano garantirebbe di avere due terzini in grado di spingere con efficacia, dando sicura la presenza in campo di D'Ambrosio. Pioli per questo potrebbe confermare la difesa vista a Cagliari, chiedendo ai centrali e ai centrocampisti di non aver paura di uscire sull'esterno, accettando l'1 contro 1. Il secondo dubbio riguarda la mediana: il punto fermo è Gagliardini. Con Brozovic verso la panchina, Pioli deve scegliere se far giocare al suo fianco Kondogbia o Joao Mario, con il conseguente inserimento di Banega alle spalle di Icardi. Il francese avrebbe la fisicità ideale per contrastare i vari Freuler, Kurtic e Kessie, dato che sicuramente uno di questi, probabilmente il primo, avrà il compito di infastidirlo non appena entra in possesso del pallone. Qui Kondogbia potrebbe andare in difficoltà, dato che ha dimostrato di subire i ritmi alti, come successo anche la settimana scorsa contro il Cagliari. Joao Mario ha più garanzie tecniche in questo senso ma è meno incline alla lotta a centrocampo. Fondamentale è anche scegliere se puntare ancora o meno su Banega: come nel caso di Kondogbia, sicuramente l'argentino dell'Inter avrà qualcuno costantemente alle calcagna. L'ex Siviglia ha dimostrato di soffrire questa situazione, non avendo il dinamismo per smarcarsi e speraando sempre di ricevere palla da fermo. Il rischio che il numero 19 sparisca presto dal campo esiste, ma questa può anche essere una situazione che, se sfruttata a dovere, avvantaggerebbe Pioli. Banega, andando fuori dalla propria classica posizione centrale, può aprire spazi che gli altri centrocampisti, come Joao Mario, possono sfruttare. Ovvio, serve che Banega si sacrifichi a fare da "esca", portandosi a spasso un uomo. Il portoghese numero 6 è più adatto a questo tipo di tattica, ma non ha il passaggio geniale dell'argentino, a cui basta un niente per illuminare (Perisic lo sa bene). Kondogbia e Joao Mario per giocarsela sui muscoli, il secondo e Banega per giocarsela sulla tecnica. Pioli e l'Inter devono arrivare a questa partita come una squadra determinata a tarpare le ali nel proprio stadio alla "fastidiosa" Atalanta, dimostrando di essere più forte e mettendosela definitivamente alle spalle. Non preoccuparsi dell'avversario ma fare in modo che Gasperini debba inventarsi qualcosa per limitare l'Inter. Con la Roma i nerazzurri hanno provato a offendere per difendere, senza però farlo appieno e rimanendo troppo prudenti; con l'Atalanta non deve essere commesso lo stesso errore.
Autore: Matteo Serra / Twitter: @MattSerra5
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