Ci siamo: archiviata anche la Champions League dell’anno solare, seppur in modo improponibile, l’Inter è pronta a imbarcarsi per Abu Dhabi, dove l’attende l’appuntamento con la storia: il Mondiale per Club, competizione che la bacheca nerazzurra attende da 45 anni. Il tutto avviene in un momento assai critico, in cui le aspettative e l’ottimismo forzato si scontrano con una realtà preoccupante, caratterizzata da condizioni fisiche deficitarie e da totale assenza di risultati. Nulla, in teoria, induce a ritenere i nerazzurri favoriti per la vittoria del trofeo, ma la competizione è una parentesi a sé stante all’interno della quale può accadere qualsiasi cosa. Nei giorni scorsi abbiamo analizzato i reparti di difesa e centrocampo, focalizzandoci sul loro stato di salute e sulle ipotesi di ‘correzione’ in fase di mercato. Oggi tocca all’attacco, anch’esso preso di mira dalla sfortuna (Milito) e dall’autolesionismo (Eto’o). Negli Emirati Arabi Benitez conta di avere tutti i giocatori offensivi a disposizione, anche se le condizioni non saranno certo le migliori.
UNA FAVOLA SENZA PRINCIPE - Gli occhi saranno puntati soprattutto su Diego Milito, vittima quest’anno di ben tre problemi muscolari, con focalizzazione sul bicipite femorale. Oltre a un palese ritardo di condizione, che gli ha impedito di offrire un contributo sufficiente in avvio di stagione, l’attaccante della Tripletta ha dovuto fermarsi a lungo e ora sembra sulla via del completo recupero. Difficile che possa scendere in campo il 15 dicembre nella semifinale del Mondiale per Club, ma di certo il Principe confida nei compagni affinché gli regalino la ribalta della finale il 18 dello stesso mese. Ovviamente, pur giocando, Milito non sarà al massimo della condizione, ma la sola presenza potrebbe incutere timore nell’avversario di turno. Poi, una palla vagante potrebbe essere sempre quella giusta per ritrovare il feeling con il gol, un rapporto finora a dir poco gelido dopo la serata magica del Bernabeu.
SULLE SPALLE DI ETO’O E PANDEV - Se Milito sogna di disputare la finale della competizione, grande fiducia dovrà riconoscere a Eto’o e Pandev, coloro che dovrebbero guidare l’attacco nerazzurro in semifinale. Il camerunese, anima offensiva dell’Inter per tutta la prima fase di stagione, è tornato a giocare in Champions dopo due turni di stop in campionato, offrendo ben poco del suo immenso repertorio. Forse un po’ di ruggine, così come la prestazione della squadra a Brema, hanno influito sul suo rendimento, ma molte delle speranze interiste ad Abu Dhabi passano dalla sua prolificità. Discorso che non vale per Pandev, che dopo un’attesa infinita è tornato al gol nella sconfitta dell’Olimpico. Rete che non cambia comunque un giudizio negativo di questa prima fetta di 2010/2011 per il macedone, non ancora ai livelli che lo hanno reso un attaccante di livello internazionale. Qualche sprazzo di classe si è visto da quando Benitez lo ha avvicinato alla porta, ma ancora non ci siamo.
POCHE ALTERNATIVE AI BIG - Assente Coutinho, il resto della ciurma offensiva si riduce a Biabiany e Alibec, non certo i fari che possono illuminare l’attacco nerazzurro in un torneo come questo. Mancini rimarrà a Milano, Suazo è ancora infortunato, quindi le alternative finiscono qui. Serve pertanto che i giocatori impiegati già in semifinale diano il loro apporto e, soprattutto, restino integri, perché l’Inter non può scommettere troppo sul ritorno di Milito, che sarà una carta a sorpresa rispetto ai quattro attaccanti realmente a disposizione. Un numero improponibile per rimanere a certi livelli e che, a gennaio, andrebbe migliorato con interventi mirati e funzionali al gioco di Benitez, o chi per lui.
TANTI NOMI, POCA CONCRETEZZA - Nomi ne circolano in abbondanza, ma non tutti sono credibili. Innanzitutto un obiettivo per il futuro, Castaignos, giovanissimo attaccante del Feyenoord che ricorda Henry per fisico e movenze. A 18 non è certo un elemento a cui affidare le fortune nerazzurre, di esperimenti con i bambini quest’anno se ne sono fatti fin troppi. Ma per il futuro potrebbe essere una soluzione molto interessante. Prima però va lasciato crescere, meglio altrove. Per l’attualità, dunque, è inutile negare che la carta Cassano faccia gola. Le quelità del giocatore non si discutono, il suo carattere sì. Poi, se fosse libero da contratti, potrebbe essere un acquisto perfetto anche in ottica di low economy. Ma prima bisognerà aspettare la sentenza del Collegio Arbitrale. Novità dell’ultima ora è Marco Di Vaio, che a dispetto dei 34 anni continua a segnare a raffica con la maglia del Bologna, tanto da essere capocannoniere del campionato di Serie A con Eto’o e Cavani. L’idea è stuzzicante, ma davvero il felsineo accetterebbe di lasciare la ‘sua’ Bologna per fare la punta di riserva nell’Inter? Molto dipenderà da lui, perché difficilmente la dirigenza rossoblù, oggi in crisi finanziaria, gli metterebbe i bastoni tra le ruote. Infine, da non sottovalutare le candidature genoane: Palacio e, in alternativa, Sculli potrebbero dare qualità (il primo) e quantità (il secondo) all’attacco nerazzurro, anche se non abbellirebbero la fantasia dei tifosi, che dopo tante sofferenze sognano un innesto di primo piano.
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