Un girone d'andata ad altissimi livelli. Andrea Ranocchia è stato premiato da WhoScored, sito di statistiche tra i primi in Europa, per la sua annata fin qui decisamente importante. E FcInterNews.it vi propone la sua intervista rilasciata al sito stesso, in cui Ranocchia si confessa a 360 gradi.

Andrea, quanto è stato importante l'arrivo di Stramaccioni?
"Beh, ha avuto un grande impatto su di me. Stramaccioni ha creduto in me e nel mio potenziale dall'inizio, Ranieri invece aveva fatto diversamente. Per me è stato un bene, poi ho lavorato tutta l'estate per migliorare il mio stile di gioco. E vedete in campo i risultati".

La società o voi giocatori stessi siete interessati alle statistiche?
"Certamente. Stefano Rapetti, uno degli assistenti di Stramaccioni tra i più coinvolti nell'aspetto atletico, come anche  nostri dottori, sono interessati alle statistiche. In particolare, lavorano nell'analisi dei dati per prevenire infortuni. Una cosa fondamentale nel calcio moderno".

Credi che anche le statistiche live abbiano ormai un ruolo importante nelle partite?
"Le statistiche ormai sono diventate importantissime. Il calcio è diventato più veloce e le statistiche aiutano anche durante il corso di una partita".

Credi di essere migliorato in questa stagione? Se sì, in cosa?
"Credo di essere migliorato in tutto. Arrivai nel gennaio del 2011 all'Inter, ero giovane, da quel momento sono cresciuto psicologicamente ancor più che fisicamente. Ora sono più cosciente del mio potenziale e delle mie capacità, quindi credo di essere più forte rispetto a quando arrivai ad Appiano per la prima volta".

Quali difensori ammiri in Serie A?
"Beh, ho sempre avuto un idolo in passato. Ma non rappresenta il passato, perché gioca ancora: è Alessandro Nesta. Gioca al Montreal, in MLS, è di un'eleganza fantastica. Ha qualità e innumerevoli caratteristiche specifiche, come non avevo mai visto prima. Un esempio da seguire, per me".

Invece, qualche attaccante che ti ha creato grattacapi?
"Ci sono tanti ottimi attaccanti in Serie A. Ma il più complesso da affrontare è stato Pippo Inzaghi, perché è sempre dietro di te, non di fronte. Questo complica tutto, perché il difensore non vede la punta. Inzaghi giocava sulla linea del fuorigioco e prenderlo era difficilissimo".

Capitolo difesa: giocare a tre ti ha aiutato o hai dovuto adattarti?
"Avevo già giocato in una difesa a tre al Genoa, con Gasperini. Quindi sapevo già i movimenti. Gasperini con la difesa a tre ci sa davvero fare, ha provato anche a portarla qui all'Inter e ora al Palermo. Giocare a tre richiede più velocità, perché c'è più distanza tra i centrali e i due esterni di fascia. Personalmente, credo che giocare a tre in difesa mi abbia aiutato nella forza fisica, sono decisamente migliorato sotto questo aspetto".

C'è qualcosa che puoi ancora migliorare?
"Assolutamente. Devo fronteggiare meglio i giocatori più piccoli di statura, quelli non alti o forti fisicamente, ma molto veloci. Mi trovo meglio con la classica prima punta forte da marcare".

Credi che possiate ancora lottare per lo scudetto? Avete vinto a Torino...
"Quella è stata una vittoria importante, sono certo che possiamo giocare per lo scudetto. La distanza c'è con la Juventus, ma ricordo nel gennaio 2011 che eravamo a 13 punti dal ilan con Leonardo nuovo allenatore e arrivammo al derby con due punti di distacco. Poi perdemmo, è vero, ma fu una grande rincorsa".

In chiusura: in cosa credi sia migliorata l'Inter con la gestione Stramaccioni?
"Nella compattezza di squadra. Lo scorso anno concedevamo tantissime occasioni agli avversari, ma in estate abbiamo lavorato nella consistenza difensiva e ora siamo migliorati. Crediamo nel nostro potenziale e siamo equilibrati".

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 14 gennaio 2013 alle 16:07
Autore: Fabrizio Romano / Twitter: @FabRomano21
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