Un feeling rimasto sempre intatto, nonostante i due non lavorino più insieme da oltre due anni. Mario Balotelli e Roberto Mancini non hanno mai smesso di pensare al loro sodalizio, da quando, nella stagione 2007/2008, il Mancio decise che era giunto il momento di affidarsi a questo giovane talento, fenomenale nel campionato giovanile ma ancora tutto da scoprire ad alti livelli. Nel frattempo sono accadute molte cose, l’addio burrascoso di Mancini alla Beneamata, i continui malumori (tradotti da comportamenti discutibili) di SuperMario, fino all’epilogo più scontato: Balotelli seguirà il suo ex allenatore in Inghilterra, al Manchester City. Una scelta di vita, oltre che professionale. Perché, dal punto di vista strettamente calcistico, per il giovane attaccante c’era un’alternativa più prestigiosa, vale a dire il Manchester United, la prima squadra della città, quella che gli avrebbe regalato i riflettori della Champions League immediatamente, senza dover attendere almeno un’altra stagione.

Balotelli ha scelto con il cuore, rinunciando a giocare al fianco di Rooney, di essere compagno di squadra dell’amico Macheda, di intascare 65 mila euro a settimana, più di quanto dovrebbe percepire al City. Ma lì c’è Roberto Mancini, colui che per primo gli ha dato fiducia, il tecnico che lo capisce al volo e non ha mai smesso di fargli complimenti, anche prima che la trattativa entrasse nel vivo. Oggi le due strade stanno per ricongiungersi, e poco importa se in Inghilterra Balotelli abbia già il soprannome di Mad Mario, frutto delle sue ‘prodezze’ estranee alle magie del calciatore, di una fama non proprio esemplare che si porterà dietro ancora lungo. Al Mancio questo non importa, lui stesso da calciatore varcava spesso e volentierii limiti del consentito, a causa di un carattere geniale e spesso incontrollabile. Anche per questa ragione i due si capiscono al volo. Oggi il Daily Mirror ribadisce il rifiuto di SuperMario a sir Alex Ferguson, perché al cuore non si comanda. Ha scelto il Manchester City, punto. Nelle prossime ore gli emissari dello sceicco Mansour saranno a Milano, sempre secondo il tablid britannico, capeggiati da Brian Marwood; l’offerta è da tempo sul tavolo: 30 milioni più 5 di bonus. Ma stavolta gli inglesi torneranno a casa con le carte firmate.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 27 luglio 2010 alle 13:43
Autore: Fabio Costantino
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