Intervistato in esclusiva da calciomercato.com, Roberto Mancini, tecnico dell'Inter, ha risposto così alle domande del direttore editoriale Stefano Agresti:

Futuro e prospettive del club - "Io ancora all'Inter la prossima stagione? Se non mi mandano via sarò ancora l'allenatore dell'Inter, perché poi nel calcio le cose cambiano in fretta. A inizio campionato dovevano esonerare Allegri, mentre ora gli fanno un contratto di vent'anni; io all'inizio dovevo rimanere all'Inter 56 anni, ora devono esonerami. Il calcio è questo, le cose cambiano dalla sera alla mattina. Se sono ottimista sulle prospettive societarie dell'Inter? Il mio lavoro non è quello di controllare i conti, penso che è solo questione di tempo perché l'Inter torni grande. Il presidente ha investito nell'Inter e vorrà farlo ancora: sono molto fiducioso". 

Capitolo mercato - "Non so se arriverà Banega, non ne ho idea: bisogna chiedere a Piero (Ausilio ndr). Banega è un giocatore tecnico, titolare della Nazionale argentina non a caso. Vedremo quello che accadrà a giugno. Erkin? Lo conosco perché ho lavorato in Turchia, lo conosco bene: è un bravo giocatore. Ma non so niente, bisogna chiedere, come per banega, a Piero".

Ljajic come il Mancini giocatore - "Io non ero così quando avevo 25 anni, ero così quando ne avevo 16. Posso capire tutto, ma siccome ha qualità enormi, dovrebbe ragionare da grande professionista. Perché comunque la carriera nel calcio finisce in fretta e tante volte i giocatori di qualità non riescono a mettere a fuoco questo. Lui deve sfruttare le sue qualità, mettendosi a disposizione della squadra. La concentrazione deve essere di due tre ore al giorno, non è molto faticoso. Un giocatore che disperde le sue qualità, è una grave perdità per il calcio". 

Nazionale, ti stupiresti di una eventuale chiamata dopo i trascorsi che hai avuto con Lotito? - "Lotito è il presidente della Lazio, non c'entra nulla con la Federazione. Il presidente federale è uno, l'ho incontrato un paio di volte, perciò non lo conosco benissimo. Con lui non ho mai avuto problemi. Il resto non conta. Al di là di questo, per quello che mi riguarda, se un giorno dovesse arrivare la Nazionale, quello sarebbe il coronamento di una carriera da allenatore che ha guidato grandi squadre. E' chiaro che sarebbe un grande onore, la Nazionale non capita a tutti e non capita sempre". 

Su Ranieri in testa alla Premier League e il ricordo inglese - "Mi fa impressione quanto sta facendo Ranieri proprio perché ho giocato a Leicester e conosco quella realtà. Adesso la squadra è certamente più forte di allora, ma vincere là è davvero complicato. E mi fa particolare piacere che in panchina ci sia Ranieri, perché merita una grande soddisfazione e se riuscisse a vincere la Premier con il Leicester farebbe qualcosa di grandioso. Da quando ci ho giocato sono tifoso del Leicester, a maggior ragione lo sono adesso che Ranieri sta realizzando un'impresa così grande. La Premier è bella perché si vive il calcio senza quello che accade in Italia dopo una o due sconfitte oppure dopo una o due vittorie, e perché gli stadi sono sempre pieni. Credo che sia la massima espressione di una partita di calcio. I tifosi la vivono come devono, i giocatori lo stesso. Avere vissuto un'esperienza così, avere vinto una Premier e una FA Cup, per me è qualcosa di estremamente bello".

Guardiola approda al Manchester City. E Touré cosa farà? "Non so cosa accadrà al City, perché ha tantissimi giocatori ed è una grande squadra ormai da quattro o cinque anni. Anzi direi che è la squadra più forte della Premier, indipendentemente dal fatto che vinca o meno. Touré è un grandissimo calciatore, come il City ne ha tanti, ma non so cosa accadrà".

Obiettivo Champions League e ipotesi scudetto la prossima stagione - "Quando si inizia una nuova era, un nuovo percorso come sta succedendo all'Inter, prima di tornare al vertice si possono passare momenti belli e altri più difficili. Quest'anno noi siamo stati in testa quasi tutto il girone d'andata, quindi significa che qualcosa di buono l'abbiamo fatto. Ora abbiamo un obiettivo, che è quello che avevamo all'inizio: siamo ancora in ballo, sappiamo che non sarà semplice ma faremo di tutto per centrarlo. Poi vedremo cosa accadrà il prossimo anno, di sicuro la squadra migliorerà, con il tempo ci accorgeremo se saremo in grado di lottare con chi oggi ha ancora più di noi".

Le critiche - "Non leggo i giornali, in tv guardo solo le partite... Con tutto il rispetto che ho per il lavoro dei giornalisti, non mi faccio grandi illusioni quando gli elogi sono straordinari com'è capitato all'inizio della stagione né mi creo problemi quando arrivano invece le critiche, nemmeno quando sono offensive. Non le ho ascoltate con le mie orecchie, non le ho lette, ma me le hanno riferite. Il fatto è che il tifo conta e a volte anche i giornalisti sono tifosi. Gli ex colleghi calciatori? Parlare è facile. Facilissimo. Capisco anche questo, non costa niente parlare e nessuno il giorno dopo gli dice: guarda, hai detto questo ma non è proprio la cosa esatta... Fa parte tutto del circo del campionato italiano, noi viviamo di queste cose, le polemiche... A noi piace comportarci così... Poi l'Inter è una grande squadra, perciò quando c'è qualcosa che non va le critiche arrivano".

Lotta scudetto: il Napoli può recuperare? "Credo che sarà una lotta a due... mah, non so se a due visto che la Roma si è rifatta sotto e in questo momento non è lontanissima: a dieci giornate dalla fine credo che possa anche diventare una lotta a tre se i giallorossi continueranno a fare così bene. Ovviamente io spero di no, visto che tra due domeniche ci giochiamo".

 

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 09 marzo 2016 alle 20:35
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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