"Cosa sta accadendo a Maicon?", si chiedevano in tanti solo qualche giorno fa. "Il terzino dell'Inter non sembra più lui", sentenziava già qualcuno. Già, l'esterno indissolubile, perno dell'Inter degli ultimi anni, aveva iniziato la stagione in maniera poco convincente, sollevando subito un polverone su quanto gli stesse succedendo, come sempre accade quando c'è un giocatore nerazzurro in questione. Tutto era iniziato quando il brasiliano era rientrato più tardi dalle vacanze poichè aveva disputato, e vinto, la Confederations Cup con la Seleçao, e si era presentato nelle prime amichevoli in una condizione precaria: fino a qui, tutto naturale, il ragazzo si era allenato poco e non si poteva pretendere di ritrovarlo subito al top, soprattutto un giocatore con un fisico come il suo ha bisogno di tempo. Poi, dopo un'estate intensa e colma di viaggi in giro per il mondo, si è arrivati all'appuntamento clou, la Supercoppa Italiana a Pechino: l'Inter stupisce per qualità del gioco e per padronanza del campo, ma viene sconfitta da una Lazio cinica ed ordinata. Maicon è deludente, firma qualche buona discesa sulla sua fascia di competenza ma non è il treno che conosciamo tutti, e piovono critiche: che il ragazzo sia distratto dalle voci di mercato che lo vogliono vicino al Real? Non era così, ormai da Madrid avevano puntato su Sergio Ramos per la fascia destra, e Mourinho dopo aver perso Ibrahimovic non si sarebbe mai privato del suo altro gioiello di massimo valore. Cosa sta accadendo, dunque, a Maicon? Il dubbio rimane, ma si aspetta il campionato per saperne di più.

E qui si passa alla storia recente, precisamente a due domeniche fa: l'Inter affronta il Bari nella prima di campionato a San Siro, ed i nerazzurri sono ovviamente strafavoriti contro i pugliesi neopromossi. Dopo una gara intensa ma non gestita bene dalla banda Mourinho, arriva un 1-1 giusto che poteva essere vittoria nerazzurra se Eto'o fosse stato più preciso sottoporta, o anche biancorossa se le punte di Ventura fossero state più ciniche e meno fumose. Maicon? Impalpabile. Il brasiliano appare disorientato, come se ancora cercasse il punto di riferimento di nome Zlatan Ibrahimovic al quale appoggiarsi per ripartire. La sua gara, dunque, è modesta, il ragazzo sembra svogliato. Poi, si arriva al derby, roba di qualche giorno fa: nel primo quarto d'ora Maicon soffre la pressione del Milan, appare ancora spaesato e, se avesse continuato così, avremmo dovuto iniziare a preoccuparci. Invece non è stato così: sappiamo che Maicon è un giocatore stellare, e quanto accaduto è paragonabile a quanto accade ai più comuni supereroi o personaggi dei fumetti. Mica l'Incredibile Hulk diventava subito verde? Mica Braccio di Ferro afferrava subito i suoi spinaci? Mica SuperMan sfoggiava subito i suoi poteri? Certo che no, così come è accaduto con il terzino verdeoro. Eravamo rimasti al 18', quando da quel momento l'Inter diventa padrona del campo, e il protagonista indiscusso diventa subito Maicon: non sappiamo se sia andato a prendere gli spinaci in panchina o se sia diventato verde nel momento del bisogno, ma siamo rimasti tutti incantati nel vedere l'improvvisa, incredibile evoluzione del ragazzo, tornato in un attimo il giocatore incontenibile, incontrastabile che tutti conoscono.

Così, arriva anche il gol per Sisenando, una cavalcata infernale verso la porta con uno scambio di mezzo che gli consente di sparare una bordata dalle parti di Storari e di fulminare il Milan per la terza volta. E' tornato, Maicon, più devastante di prima: giornali ed opinionisti tornano ad elogiare, secondo il copione degli scorsi anni, il terzino tanto amato da Mourinho, e lui, anche a parole, è tornato un vero e proprio leader. Le difese d'Italia, e non solo, posso dunque tornare a tremare: dopo qualche settimana di tregua, l'uragano-supereroe Maicon è tornato, più forte, più voglioso e più... verde di prima.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 05 settembre 2009 alle 08:54
Autore: Fabrizio Romano
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