Sorridente e stanco, Andrea Stramaccioni si concede ai giornalisti per commentare la vittoria nel derby in sala stampa. Ecco le sue frasi principali durante il botta e risposta con i cronisti presenti:

Questa Inter la soddisfa?
Per un progetto come il nostro è normale che ci sia da lavorare, noi lo sappiamo. Il dato principale però è un'oggettiva crescita della solidità e della sensazione di essere squadra. In altre partite interne c'era la sensazione che bastasse poco per crearci un pericolo. Ora è cambiato, è merito esclusivo dei nostri calciatori. E' come se partiamo da una solidità di base senza perdere vocazione offensiva. Ci manca continuità nel fare la partita.

Allegri ha detto di essere scontento dell'arbitraggio, soprattutto per i 12 secondi in meno nel primo tempo.
E io sono scontento per i 44 minuti in inferiorità numerica. AAllegri è responsabile delle sue parole, ma dire che sono loro i penalizzati significa che c'è qualcosa di oggettivo che non va. Il secondo giallo di Nagatomo è stato pesante, sarebbe stato meglio subire gol e giocarcela alla pari.

Come giudichi la prestazione di Cassano?
La mia analisi del primo tempo ha un aspetto positivo, l'approccio del derby che ci ha portato subito a riversarci nella metà campo avversaria. Poi nella seconda parte il Milan ci ha costretto a un'interpretazione bassa, e ci è mancato il saper innescare i giocatori offensivi. Su Cassano Allegri ha costruito una gabbia e non è entrato in partita come Coutinho e Milito. La prestazione individuale va contestualizzata. La Nazionale? Rispetto le scelte del mister, sono contento del ritorno di Andrea Ranocchia, che se lo sta strameritando. Ricordo cosa dicevate di lui quando sono arrivato.

Domanda di FcInterNews.it: cosa hai detto a Coutinho nell'intervallo?
Beh, che sarebbe rimasto fuori altrimenti avremmo giocato in 12 (ride, ndr). A Coutinho non ho detto nulla, un tecnico deve guardare le cose dall'alto. Non era colpa sua se non riusacivamo a innescarlo. Se non riesci ad assestare la squadra in un certo modo a centrocampo paghi davanti. Poi, l'ingresso di Guarin in inferiorità numerica ci ha dato equilibrio.

La prestazione di Cassano?
Credo che sia l'Inter ad aver giocato bene, al di là dei singoli. E' la prova di 10/11 giocatori ai limiti della perfezione. Non abbiamo mai concesso il fraseggio stretto al limite o dentro l'area- Li abbiamo sempre costretti a crossare, che non è il loro DNA. In tutto questo non abbiamo mai perso la voglia di ripartire. Questo è il complimento migliore per la mia squadra. Cambiando il centrocampo anche Cassano ne avrebbe giovato, ma lui ha capito il cambio.

Quando è nata questa Inter solida?
Credo che nasca col lavoro sul campo, ma anche da un grande gruppo. L'ho detto sempre, anche dopo sconfitte: è un gruppo unito, che va verso un'unica direzione, staff compreso. Nessuno lo dice, ma l'Inter nella ripresa ha giocato a 4, quindi non significa che la difesa a tre sia la manna. Difendendoci 4-4-1 abbiamo avuto solidità. Abbiamo ancora molto da fare, la sosta arriva al momento giusto.

Non è che si accontenta di rimanere più basso per mantenere solidità?
L'indole di una squadra è l'atteggiamento della linea difensiva. Con la Fiorentina è stato aggressivo. Contro il tridente del Milan ha impedito i tagli in profondità se non nei 16 metri, quando il campo finisce. Con la Roma abbiamo pressato alto, poi abbiamo lavorato per cambiare. Contro il Milan abbiamo impedito al Milan di avere 30 metri di spazio, non abbiamo mai concesso questa tipologia di situazioni, lasciandogli solo tanti cross che non è la loro indole.

Ha paura che la piazza si entusiasmi troppo?
Sempre meglio lavorare con entusiasmo che col clima post-Siena. L'allenatore non deve mai perdere di vista l'equilibrio, abbiamo ancora tante cose che non vanno. Mi piace pensare alla crescita tra la prima partita e l'ultima. Il primo dato inquivocabile è che l'Inter oggi è squadra, prima era troppo facile creare palle gol contro di noi. Mi sono assunto la responsabilità di cambiare e secondo me queste ultime 4 partite hanno dato le giuste sensazioni senza perdere pericolosità in attacco.

Perché è partito con Coutinho? E quando tornerà Sneijder sarà una risorsa?
Palacio non aveva i 90 minuti nelle gambe e non avrebbe fatto quel ruolo di raccordo tra centrocampo e attacco. Poi, saremmo stati in campo con un 4-3-3 che avrebbe concesso troppo a Montolivo. L'assenza di Sneijder è un problema, non può non esserlo perché è un grande campione".

 

Sezione: FOCUS / Data: Dom 07 ottobre 2012 alle 23:58 / Fonte: Dal nostro inviato a San Siro
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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