Gabriele Gravina, presidente della Figc, è intervenuto anche ai microfoni di Radio Punto Nuovo parlando della possibile data di ripartenza dei campionati. "Il Ministro Vincenzo Spadafora ha ipotizzato quella data perché ci stiamo lavorando diversi giorni con la Federazione. Nel momento in cui l'Europeo è stato spostato al 2021, ci siamo posti una serie di date per capire quando partire. L'idea è iniziare il 3 maggio perché con qualche turno settimanale possiamo finire al 30 giugno, ma non escludiamo di sforare al 10-17 luglio. La deadline? Facendo qualche calcolo, con 12 giornate e qualche recupero, alcune competizioni internazionali, diciamo che non è facile calendarizzare tutte le date. Ci lavoreremo e metteremo in moto tutti i meccanismi possibili con i dovuti provvedimenti da parte del governo e tutti gli organi competenti".

C'è la possibilità che si possa ripartire a porte chiuse? "Non lo escludiamo. L'ipotesi sulla quale stiamo lavorando è una prima fase a porte chiuse fin quando non abbiamo garanzie legate alla tutela della salute degli atleti. Giocare a porte aperte vorrebbe dire essere fuori da un brutto incubo, ed è un augurio che mi faccio. E' un momento difficile per tutti, quando c'è un'emergenza bisogna ragionare per l'emergenza, non per il benessere generale. Il calcio deve uscirne pulito da questa situazione complicata che tanti italiani stanno vivendo sulla propria pelle". Una chiosa sulla questione dei diritti tv: "Sono l'architrave di tutto il calcio italiano. I diritti sono fondamentali, legati ad importi molto significativi, sono la parte che rappresenta la posta di bilancio più importante per tutto il calcio italiano. Faremo di tutto perché venga salvaguardato il rispetto delle clausole contrattuali previste per far sì che non ci siano problemi che possano avere ripercussioni sulle Leghe. Oggi si parla di un danno alla Lega Serie A di circa 700 milioni di euro".

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Sezione: Focus / Data: Gio 19 marzo 2020 alle 14:44
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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