Svolta nelle indagini sugli incidenti avvenuti prima di Inter-Napoli. Lo conferma la Gazzetta dello Sport: "Uno degli ultrà arrestati che racconta tutto degli incidenti di San Siro. Un capo tifoso dell’Inter che si presenta in Questura dopo essere stato tirato in ballo come presunta mente dell’agguato. Ma soprattutto una nuova pista nella caccia alla macchina che ha investito e ucciso Daniele Belardinelli. Le indagini della Questura di Milano per trovare tutte le risposte sulla guerriglia di Santo Stefano tra ultrà dell’Inter (fiancheggiati da una trentina di tifosi di Varese e Nizza) e del Napoli va avanti e il lavoro sui filmati girati dalle tante telecamere tra via Novara e lo stadio di San Siro sta dando frutti importanti. Diversamente dalle prime ricostruzioni, sembra che l’auto che ha investito Belardinelli, morto all’alba di giovedì in una sala operatoria dell’ospedale San Carlo, fosse diretta allo stadio e non nella corsia opposta al corteo di minibus di tifosi napoletani, come invece detto la mattina dopo l’agguato. Ma c’è di più: l’auto, un piccolo Suv di colore scuro, dopo aver colpito l’ultrà di estrema destra del Varese potrebbe aver continuato la sua corsa verso il Meazza ed essersi fermata nel parcheggio riservato ai tifosi ospiti. È una pista nuovissima, mancano conferme, ma sarebbe una svolta". Quindi sarebbe completamente stravolta la prima ricostruzione del questore di Milano, Marcello Cardona, che aveva riferito di un suv che viaggiava nella corsia opposta al corteo e dei suoi tifosi all'interno scesi per dare l'allarme dopo l'investimento.

E non finisce qui. "Luca Da Ros, 21 anni, ha risposto a tutte le domande del gip Guido Salvini e ha raccontato con precisione tutto quello che è successo mercoledì sera, indicando anche in 4 capi ultrà della Curva Nord, uno dei Boys San, due degli Irriducibili e uno dei Viking, i mandanti dell’agguato ai napoletani. Gran parte degli ultrà interisti (in totale 100-150) si sarebbe trovata in un pub in zona Fiera, poi a bordo di 15-20 macchine sarebbe andata nel parchetto di via Zoia dove sono arrivati gli altri tifosi, sono stati recuperati due sacchi con le armi (bastoni, martelli, roncole, razzi, fumogeni) e alle 19.20 è partito l’assalto di via Novara, lo stradone che dalla Tangenziale Ovest porta allo stadio Meazza".

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Sezione: Focus / Data: Dom 30 dicembre 2018 alle 08:25 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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