Suona l'allarme in casa Inter. Secondo la Gazzetta dello Sport, la frenata dei nerazzurri si spiega soprattutto con la pochezza delle alternative a disposizione di Spalletti. "Reggono ormai poco le frasi di circostanza degli uomini mercato nerazzurri, inevitabilmente «prigionieri» di una politica troppo prudente da parte di Suning - si legge -. L’impressione è che l’Inter non sia in generale abbastanza forte per mettere in sicurezza l’Europa che conta. C’è un allenatore che ha fatto miracoli e un discreto gruppo di 12-13 giocatori, ma le riserve hanno finora dimostrato di essere lontane da standard accettabili. Soprattutto mancano interpreti in grado di variare lo spartito. Dalla trequarti in avanti l’Inter non inventa, non crea superiorità numerica dal nulla e va quindi spessissimo a sbattere contro muri difensivi ben organizzati. In poche parole: qualità zero. E appena calano di rendimento pure Borja Valero e Perisic diventa buio pesto in tutte le zone del campo. Dal club filtra con insistenza la necessità di austerity totale in prospettiva fair play finanziario, ma in realtà a gennaio si potrebbe comprare eccome, affidando a Sabatini e Ausilio il compito di studiare una strategia più aggressiva: subito movimenti in entrata e plusvalenze entro gennaio. Sabatini in questo si è dimostrato negli anni un fuoriclasse. Tra Nanchino e corso Vittorio Emanuele serve un pizzico di coraggio per supportare l’ottimismo mostrato dalla società. Altrimenti sarebbe più saggio abbassare l’asticella".

Sezione: Focus / Data: Dom 24 dicembre 2017 alle 08:45 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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