E' un'analisi sostanzialmente negativa quella che fa la Gazzetta in chiave Inter, nonostante la buona prospettiva in chiave Champions prima delle ultime due gare. "Le lacune emerse lungo tutta la stagione e la frenata dettata dai risultati dopo il derby raccontano di un difetto di personalità del gruppo - scrive il quotidiano milanese - Il riferimento di Luciano Spalletti a Candreva e Keita nel post Udine è stato chiaro: al momento dell’ingresso in campo dei due esterni di fatto si giocava in una sola metà campo, la squadra di Tudor era in evidente difficoltà fisica in diversi uomini, eppure i due nerazzurri non hanno risposto alle sollecitazioni".

Di nomi se ne fanno tanti, tra i "flop". "Quel Cedric che lunedì sarà titolare contro il Chievo, complice la squalifica di D’Ambrosio, è un giocatore che non ha mai convinto. Borja Valero s’è mostrato tremendamente utile, ma quasi sempre solo entrando dalla panchina. In quel reparto c’è Gagliardini, mai stato una prima scelta di Spalletti. Come in alcuni frangenti della stagione era diventato a sorpresa Joao Mario, poi sparito di colpo dai radar. Dall’elenco non è giusto tirar fuori l’eterna promessa Dalbert, passato dall’essere accostato in maniera provocatoria da Spalletti a Roberto Carlos, fino a collezionare appena quattro partite da titolare in tutto il ritorno. È in odore di cessione".

E poi il discorso panchina: "La qualificazione Champions, da ieri più vicina, libera le mani per il piano di rafforzamento. Ma anche, in teoria, per una svolta resa non semplice dai due anni di contratto che legano ancora Spalletti all’Inter, per il quale va esclusa l’ipotesi di un accordo sulla risoluzione qualora Zhang – passaggio non ancora scontato – decida per l’avvicendamento con Antonio Conte. In fondo, vale anche qui il ragionamento di partenza: Romero ha migliorato l’umore, ma non può spostare troppo il giudizio".

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Sezione: Focus / Data: Lun 06 maggio 2019 alle 09:00
Autore: Mattia Todisco
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