"Chiesa? Come dicono gli americani: l’erba del vicino è sempre più verde. Federico sa cosa è la Fiorentina, chi sono io e i nostri tifosi e dove vogliamo arrivare. Andare altrove può essere un rischio per lui". Queste le parole di Rocco Commisso, presidente dei viola, in esclusiva alla Gazzetta dello Sport.

Presidente, da dove ripartiamo?
"Intanto diciamo da dove vuole ripartire la Fiorentina. Ho portato in Italia investimenti importanti della mia famiglia. Ho il 100% della società viola. Non come i presidenti di Inter, Milan, Roma e Lazio che ricevono contributi anche da altri investitori. Gli stessi Agnelli, se non sbaglio, che tramite Exor controllano la Juve, sono proprietari di non più del 35 per cento del valore del club bianconero. Io rischio i miei soldi e non per una quota. Come forza economica la Fiorentina non è seconda a nessuno ma per diventare competitiva ha la necessità di alzare gli introiti. Quindi servono un nuovo stadio, infrastrutture. Non parlo solo dell’incasso delle partite. Parlo di ristoranti, di tutto un indotto. Compresa la possibilità di vendere il nome dello stadio come hanno fatto Arsenal e Juve".

Il campionato può chiudersi dal 16 giugno al 2 agosto.
"Sono favorevole per queste date. Ma se si dovesse andare oltre il 2 agosto sarebbe un problema. Non dobbiamo rovinare la stagione 2020-21".

E se in questo periodo ci fosse un nuovo contagiato?
"Penso che sia inevitabile prenderci un piccolo rischio. Tutelando, sempre, la salute dei giocatori e di tutti. Questa pandemia porterà una depressione economica mondiale. Il calcio va aiutato a ripartire".

Chiesa resterà?
"Chiesa deve decidere e come ho detto se vuole andarsene lo accontenterò a patto che la cifra sia giusta. Quanto è la clausola rescissoria di Lautaro? 111 milioni? Beh, potrei levare un milione su Chiesa. No, sto scherzando. Basta che la cifra sia giusta".

Se Chiesa volesse andare alla Juve e la società bianconera facesse l’offerta giusta?
"Io penso al bene della Fiorentina. Se Chiesa vuole andare via la nostra priorità sarà quella di avere la giusta contropartita economica. Non ci sono veti per alcune società. Però, in questo momento ho uno splendido rapporto con Federico e con suo padre. C’è un clima positivo che non va alterato".

Castrovilli, invece, è deciso a restare.
"Questo ragazzo mi è piaciuto fin dal primo giorno. E’ fenomenale, è sempre sorridente. Mi piace che i nostri talenti ci danno credito. Danno fiducia al sottoscritto, Barone, Pradè, Iachini, Ferrari, Antognoni, Dainelli, a tutto un gruppo di lavoro".

Sezione: Focus / Data: Dom 26 aprile 2020 alle 08:27 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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