In una lunga intervista concessa all'ADNKronos, il presidente della Figc Giancarlo Abete ha espresso il proprio compiacimento per aver visto San Siro pieno in occasione del derby, con le due Curve aperte dopo i fatti degli ultimi giorni: "Sono sempre contento quando si gioca a pieno organico, sia per i giocatori in campo che per i tifosi sugli spalti, dopodiché ci sono delle norme, tutte migliorabili, ma sono nel quadro della normativa internazionale e c'è l'autonomia e la terzietà degli organi di giustizia sportiva. Ci sono vari gradi di giudizio perchè la valutazione del giudice monocratico, che arriva dopo la partita, può essere oggetto di ulteriore approfondimento, come è stato con la sospensiva per i ricorsi dell'Inter e della Roma. Le norme sono perfettibili ma la base di riferimento è che bisogna cambiare i comportamenti allo stadio. Se non c'è una crescita delle società e dei tifosi o se si pensa che si può risolvere tutto modificando un aggettivo significa avere una dimensione sterile del dibattito".

Abete a proposito aggiunge: "La discriminazione territoriale ci accompagna da quasi 25 anni. L'applicazione della norma richiede lucidità. Noi nella norma abbiamo anche inserito riferimenti legati all'intensità e alla percepibilità del fenomeno. Poi c'è una giurisprudenza. Questo è il primo anno -spiega Abete- di una accelerazione sull'iter del contrasto alla discriminazione portata avanti dalla Uefa. Va fatta un'attenta riflessione su quanto avviene fuori casa. Non si può dire liberi tutti, se ci sono comportamenti da sanzionare fuori casa, ma c'è difficoltà a creare un'applicazione lineare in relazione al settore che viene colpito".".

Sezione: Focus / Data: Lun 23 dicembre 2013 alle 15:07
Autore: Christian Liotta
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