Zero esaltazione, ma consapevolezza dei propri mezzi. Il che non significa sentirsi superiori a priori all’avversario. Ma essere consci che disputando un certo tipo di partita si avrà la meglio del proprio rivale. Il bello del calcio è che non sempre vincono i più forti. Soprattutto in una singola partita può succedere davvero tutto. E la riprova la si ha praticamente ogni domenica, quando in giro per il mondo puntualmente si verifica un: “Clamoroso al Cibali” e Davide sconfigge Golia. Nello sviluppo di tutte le partite incidono infatti fattori slegati dalle componenti propriamente tecniche del calcio. La testa per il pallone, come nella vita, è fondamentale. Ecco perché se si approccia male una gara, puntualmente c’è il rischio di venir battuti dall’underdog di turno.

Non si devono dimenticare poi componenti essenziali come forma, fame di arrivare, preparazione tattica, studio degli avversari. Potrei continuare per ore. Ogni elemento può essere determinante nello sviluppo di un match e in quello più ad ampio raggio di una stagione. Se però tutte le variabili vengono incanalate verso la giusta via, e non sorgono problematiche impreviste, nel 99% dei casi la squadra più forte batte quella più debole. Se quindi durante la settimana si prepara come si deve la sfida ai propri avversari, con allenamenti in cui ci si impegna come fosse la finale di Champions League, e successivamente si entra in campo senza paura né con la puzza sotto al naso del: “Tanto siamo più forti”, ma con la giusta cattiveria agonistica e mettendo in mostra le proprie qualità, si vince. È così. Dietro al risultato di una partita ci sono molteplici fattori. Di fatto tutto poi si risolve con la somma di tutte le componenti coinvolte. Ma alla fine, a parità di impegno e di volontà, trionfa il migliore.

Motivo per cui sono certo che l’Inter sia ampiamente favorita nel Derby contro il Milan. E che solo i nerazzurri possano perdere la partita. Il che non significa che non ci sarà da sudare o che sia una passeggiata. Solo che il team migliore, in questo caso quello nerazzurro, debba battere quello inferiore, ossia i rossoneri. Badate bene: io penso che la normalità per le due società di Milano sia rappresentata dall’eccellenza a livello mondiale. Senza scomodare l’Inter di Mourinho o il Milan di Sacchi e Capello, quantomeno le basi dovrebbero essere incarnate da due squadre che incutono timore a chiunque nel mondo. Da quel tipo di giocatori che hanno portato in gloria entrambe le società. Per ora, purtroppo non è così, dobbiamo essere onesti. La Beneamata non è di certo la compagine migliore del mondo. Ma oggettivamente è più forte dei rivali cittadini. Che lo dimostri domenica.

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Sezione: Editoriale / Data: Ven 19 febbraio 2021 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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