“A seguito di un problema tecnico con il software di un fornitore di servizi esterno che indica agli arbitri quali squadre possono giocare tra loro, si è verificato un errore materiale nel sorteggio degli ottavi di UEFA Champions League. Di conseguenza, il sorteggio è stato dichiarato nullo e sarà interamente rifatto alle 15:00”. Con questo comunicato rilanciato su Twitter alle 13.45 del 13 dicembre, la UEFA annunciava il clamoroso replay dell’urna di Nyon dopo una delle più brutte figure della sua pluriennale - e discutibile - gestione. 


Tutto accade durante l'estrazione dell’avversario del Villarreal, squadra che ha strappato il pass per gli ottavi dopo essere arrivata seconda nel Gruppo F, quello vinto dal Manchester United e dunque impossibilitato dal regolamento ad incrociare proprio gli spagnoli. È in questo momento che scatta il corto circuito: Michael Heselschwerdt, Head of Club Competitions della UEFA, inserisce nell’urna anche la pallina del Red Devils, poi finita tra le mani dell’incolpevole Arshavin, ex stella dell’Arsenal. Cala il gelo e aumenta l’imbarazzo, con il sorteggio da replicare dopo le proteste ufficiali mosse dai club, Atletico Madrid in testa. Una figuraccia tristemente offerta in mondovisione e resa ancora più clamorosa dalla giustificazione sul presunto “problema tecnico con il software” che l’organizzazione capitanata da Aleksander Ceferin si poteva sicuramente risparmiare: due dei regolamenti del sorteggio - impossibilità di incrociare la squadra dello stesso paese e dello stesso girone - sono noti anche ai bambini. E le palline da estrarre non erano certo milioni. Insomma, bastava ammettere umilmente e semplicemente l'errore, senza la necessità di buttare nella mischia un software. Perché errare è umano, ma la difesa usata della UEFA risulta leggermente ridicola e triste. E la toppa sembra essere peggio del buco. 


Chi la difesa l’ha ritrovata (anche se in un’altra accezione del termine) è invece l’Inter, che nelle ultime uscite in campionato ha alzato il muro collezionando quattro clean sheet consecutivi nelle sfide contro Venezia, Spezia, Roma e Cagliari. Ma la vera forza della squadra di Simone Inzaghi è l’attacco monstre, sempre più letale e con numeri impressionanti: la differenza reti segna ora un prepotente +28, con 43 gol fatti e 15 subiti. Quello nerazzurro è il miglior attacco della Serie A, mentre in difesa solo il Napoli ha incassato di meno (13 gol, con Milan e Atalanta che registrano invece una differenza reti di +17). Nelle gare di campionato del 2021, sotto le gestione di Antonio Conte prima e di Inzaghi poi, Lautaro&Co. hanno bucato la porta avversaria per 98 volte in totale e vanno a caccia di un record che entrerebbe di diritto nella storia della Beneamata: cento gol in un anno in campionato. Per il sorpasso ne mancano due, uno solo per eguagliare il primato di sempre datato 1950. Obiettivo più che alla portata. 


Statistiche che fanno ben sperare per il presente e per il futuro, con uno sprint pre-natalizio da concretizzare sullo sfondo. A maggior ragione visto che domenica sera è annotato in calendario lo scontro diretto al vertice tra Milan e Napoli, con l'Atalanta che ospita la Roma. Punti importanti che la banda di Inzaghi deve mettere sotto l’albero nei prossimi due impegni di campionato contro Salernitana e Torino, per confermare il primo posto in vetta alla classifica e per trascorrere un Natale più sereno. Il tutto in attesa dei due mesi di fuoco che attendono il Biscione a inizio 2022 e da cui sarà necessario uscire indenni per continuare a pensare in grande: a gennaio e febbraio, infatti, l’Inter si giocherà il primo trofeo della stagione (la Supercoppa italiana contro la Juventus), ma anche l’accesso ai quarti di finale di Coppa Italia e una buona fetta di campionato (in quei due mesi sono in agenda i big match contro Lazio, Atalanta, Napoli e Milan). Senza ovviamente lasciare nel dimenticatoio il primo atto degli ottavi di finale di Champions League contro la corazzata Liverpool. L’avversario che la UEFA ha accoppiato ai nerazzurri nel (secondo) sorteggio di Nyon, dopo la brutta gaffe e la rivedibile difesa. 


Sezione: Editoriale / Data: Mer 15 dicembre 2021 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi
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