Seduto al fianco del neo tecnico Simone Inzaghi, Beppe Marotta, amministratore delegato sport dell'Inter, si è presentato in conferenza stampa per parlare ai giornalisti presenti nella sala executive di San Siro degli obiettivi del club in vista della nuova stagione, al via ufficialmente domani con il raduno ad Appiano Gentile.

"Bentornati più che benvenuti in questo luogo che ben conoscete, con questa conferenza si dà inizio ufficialmente a una stagione difficile. Oggi abbiamo il piacere di presentare il nostro nuovo allenatore, è un motivo di grande orgoglio perché significa che il progetto dell'Inter continua nelle mani di un giovane tecnico, ma non per questo privo di esperienza, tra più vincenti dello scenario italiano. Siamo onorati di tutto questo, sappiamo che è il profilo adatto che impersonifica i valori più autentici di questo club come la competenza e la passione. Il fatto anche di rispettare la storia di questo club, fatta di vittorie. Siamo in un momento difficile, post-pandemia, caratterizzato da sofferenza per la perdita di persone che conoscevamo. Di riflesso, anche il mondo del calcio di oggi è alla ricerca di sostenibilità e continuità. Siamo lontani dal modello di mecenatismo caro a questa città che vedeva i proprietari avere a cuore le sorti del club anteponendo il risultato sportivo al rispetto del bilancio. Oggi è tutto impossibile, bisogna avere un livello di sostenibilità, oggi siamo ancora alla ricerca di questo modello. L'Inter vuole continuare sulla falsariga della sua storia, centrare gli obiettivi sportivi però nel rispetto del bilancio. Il compito mio, di Ausilio, Antonello e Baccin è allestire una squadra più competitiva possibile nel rispetto degli equilibri finanziari. Siamo davanti a uno scenario, a mio giudizio, inquietante che riserverà spiacevoli situazioni: oggi il mondo del calcio è in difficoltà, serviranno miliardi di euro che dovranno essere messi a disposizione da parte degli azionisti, in termini di equity o finanziamento da terzi. Ricordo che, e ci tengo a sottolinearlo perché è giusto, la nostra proprietà ha profuso 700 milioni di euro per dare continuità e solidità. Oggi la situazione è cambiata, dicevo che l'economia mondiale è in piena contrazione, di conseguenza anche il calcio ne paga le conseguenze. E' inspiegabile per il calcio che si possa arrivare a chiedere alla proprietà ulteriori innesti finanziari. Quindi dobbiamo fare di necessità virtù, anche se non sempre è valida l'equazione 'chi più spende più vince', anzi. Io sono fautore della competenza, della passione che possono contraddistinguere il percorso di una società come la nostra. Certamente sono state fatte delle scelte dolorose: abbiamo dovuto cedere Hakimi che era un asset importante per dare continuità. L'auspicio è che i tifosi tornino a San Siro, giocare senza pubblico è un qualcosa di triste. Un antropologo come Morris, scrittore de 'La tribù del calcio', disse che il calcio senza pubblico è pari allo zero. In realtà, per noi che abbiamo vissuto tante partite in questo stadio vuoto, ci sono stati dei momenti di malinconia e tristezza anche se poi c'era l'accompagnamento di una squadra che ha vinto tanto. L'esortazione che mi sento di fare al nostro Governo è di riaprire gli stadi sulla scorta dell'esperienza di Premier e Liga perché i tifosi sono il patrimonio di ogni società calcistica".

Questione stadi: prima ha lanciato un appello sulla capienza, ha avuto qualche riscontro dal Governo?
"Intanto, dico che la Lega e i club si adopereranno per avere un rapporto continuativo con il rappresentante del governo perché si arrivi a un'apertura che è arrivato il momento di approvare. Abbiamo milioni di vaccinati, paradossalmente riaprire gli stadi potrebbe essere uno spot per fare il vaccino. Si creerebbe una linea preferenziale per loro per entrare  negli impianti. Dovrebbe esserci una riapertura, non so se parziale o integrale, si dovrebbe partire per gradi e sarebbe già un grande successo. Immaginare di giocare senza pubblico è desolante, come Inter nella stagione 19-20 e 20-21 abbiamo perso 100 milioni di euro per la chiusura degli stadi. Di conseguenza questi pesano nell'economia del nostro bilancio, già in difficoltà come quello di tanti altri club".

VIDEO - LAUTARO, GIOIA INDESCRIVIBILE: PIANTO IRREFRENABILE DOPO IL SUCCESSO SULLA COLOMBIA
Sezione: Copertina / Data: Mer 07 luglio 2021 alle 13:38
Autore: Mattia Zangari
vedi letture
Print