Conferme tattiche sia per Stramaccioni sia per Ficcadenti alla prova del campo. Il nister nerazzurro ripropone il 4-3-3 che ha superato il Genoa, con Guarin al posto di Poli a centrocampo. L’allenatore del Cagliari si affida al 4-3-1-2 con Cossu sulla trequarti e Thiago Ribeiro preferito a Ibarbo al fianco di Pinilla. I ritmi sono subito alti e le occasioni abbondano. Zarate, rispetto all’inizio di Inter-Genoa, parte largo a sinistra con Forlan che agisce sull’altra fascia. La tendenza è cercare soprattutto gli esterni, con l’ex Lazio che parte molto arretrato per ricevere la sfera. I sardi cercano le due punte spingendo centralmente, con Cossu che non concede punti di riferimento ai mediani nerazzurri svariando su tutto il fronte d’attacco. Movimenti che anche i due attaccanti rossoblù eseguono, col chiaro intento di ‘chiamare’ fuori i difensori centrali nerazzurri e aprire varchi ai centrocampisti dalle retrovie.

Dopo un buon avvio, i ritmi scendono e il gioco dell’Inter ne risente. Le ripartenze non sono veloci come sarebbe necessario e il Cagliari ha il tempo di riorganizzarsi. Ficcadenti, tra l’altro, insiste con i suoi terzini affinché salgano e costringano Zarate e Forlan ad arretrare, perdendo così pericolosità. Strategia che funziona a lungo. Sull’altra sponda, i nerazzurri faticano a mantenere il possesso del pallone anche se Stankovic si fa apprezzare per geometrie interessanti. Nella ripresa, in avvio, Stramaccioni inserisce Poli al posto di Guarin perché il colombiano non ha ancora i 90 minuti nelle gambe. Tatticamente non cambia nulla, così come i ritmi piuttosto blandi e le difficoltà interiste in fase offensiva, a causa di un baricentro troppo basso. L’espulsione di Pinilla, arrivata dopo il 2-1 dello stesso attaccante (al quale risponde subito Cambiasso) costringe il Cagliari a puntare su un 4-3-1-1, con Cossu a sostegno di Thiago Ribeiro. Poi, l’ingresso di Ibarbo per il secondo ‘sposta’ il trequartista in zona più avanzata, con il neo entrato largo a destra.

Constatate le difficoltà in attacco, Stramaccioni cambia volto alla sua squadra: fuori Forlan, dentro Pazzini e modulo che diventa 4-4-2, con Poli che si sposta a destra e Zarate che fa il centrocampista esterno (molto avanzato) a sinistra. Le sostituzioni Obi per Stankovic e Nene per Cossu non alterano i moduli del finale di partita, con l’Inter che conclude in attacco ma non ottiene nulla.

Sezione: L'angolo tattico / Data: Sab 07 aprile 2012 alle 19:53
Autore: Fabio Costantino
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