Per la trentaduesima giornata di serie A al ‘Meazza’ arriva la Roma. In altri tempi quest’incontro avrebbe avuto il sapore di scudetto, oggi invece è una sfida tra ‘deluse’. Se, quantomeno sul piano della classifica, sembra non esserci comunque storia, con l’Inter rilegata al decimo posto, i giallorossi speravano e credevano in ben altro campionato. Tuttavia, la Juventus è lontana 15 punti, ed il secondo posto è a rischio, con la Lazio ad insidiare i giallorossi.
Roberto Mancini schiera il classico 4-3-1-2 con Handanovic tra i pali. Difesa formata da D’Ambrosio a destra, Ranocchia, Vidic e Juan Jesus a sinistra. Guarin, Gnoukouri e Brozovic a centrocampo. Hernanes dietro le punte, che sono Icardi e Palacio.
4-3-3 spregiudicato per Rudi Garcia. Davanti a De Sanctis agiscono Florenzi, Manolas, Yanga-Mbiwa, Holebas. I tre di centrocampo sono Pjanic, De Rossi e Nainggolan. Tridente pesante composto da Ibarbo, Totti e Gervinho.
Buoni i ritmi in avvio di gara. La prima conclusione la prova Hernanes dai 25 metri, ma la Roma non rinuncia ad attaccare e risponde subito con De Rossi, sempre da fuori area. Inter più intraprendente dei giallorossi. Si spinge soprattutto sull’out di destra, con D’Ambrosio che costringe Gervinho a seguirlo fino al limite della propria area. Attenta la gara di Gnoukouri davanti la difesa. L’ivoriano gioca con tranquillità e sicurezza, sbagliando poco o nulla. Ai suoi lati Brozovic, nella posizione di interno destro, e Guarin, a sinistra, provano spesso a sostenere le due punte ed Hernanes. Palacio si muove come di consueto moltissimo, soprattutto a sinistra, con l’intenzione di allargare le maglie della difesa giallorossa e creare dei varchi per l’inserimento dei centrocampisti. Proprio da una sua azione sulla sinistra arriva il vantaggio nerazzurro. Hernanes raccoglie un’ottima iniziativa de El Trenza proprio dalla sinistra, elude l’intervento di Cholevas e scarica un sinistro imparabile alle spalle di De Sanctis.
La Roma si sveglia, ma la reazione di Ibarbo si spegne sul palo. Rudi Garcia chiede di giocare sugli esterni, ma D’Ambrosio e Juan Jesus, coadiuvati da Brozovic e Guarin soffrono poco. Il primo cambio tattico lo apporta proprio il tecnico giallorosso, che inverte le due ali. E’ il colombiano il più ispirato tra i tre d’attacco e, dopo aver traslocato a sinistra crea non pochi problemi a D’Ambrosio e Ranocchia.
Passata la sfuriata giallorossa, l’Inter si riporta in avanti e torna in controllo del match, provando a pungere soprattutto in contropiede. Encomiabile il lavoro di Palacio. I movimenti del numero 8 argentino fanno impazzire tutta la difesa romanista che non riesce a contenerlo. I pericoli maggiori, però, li porta Icardi, che sfrutta benissimo gli ottimi lanci di Gnoukouri. Il primo tempo termina 1-0 per i nerazzurri, senza altri particolari rischi per la porta di Handanovic.
Nel secondo tempo la Roma prova a fare la partita, ma è l’Inter ad andare vicina al raddoppio, sempre in contropiede. Ottima visione di gioco di Guarin che lancia Icardi solo contro Yanga-Mbiwa. Il francese è bravo a contenere l’argentino, che spreca.
Al 53’ il tecnico giallorosso opera il cambio che non ti aspetti. Fuori il capitano della Roma, Francesco Totti, al suo posto Keita. Roma che passa al 4-3-1-2, con Pjanic dietro le due ‘frecce nere’, Gervinho e Ibarbo. Le squadre si allungano e ne viene fuori una gara bellissima, con i giallorossi che premono alla ricerca del pareggio, mentre l’Inter si affida soprattutto ai contropiede con Icardi, Guarin e Palacio. Un errore di Ranocchia, però, vanifica il vantaggio interista: il numero 23 regala a Pjanic un pallone sulla trequarti che il bosniaco trasforma in un assist facile per Nainggolan, che non spreca l’opportunità di pareggiare. Al 63’ è 1-1.
Mancini corre ai ripari: subito richiamato Kovacic, che prende il posto di Brozovic. Il croato si dispone sul centrosinistra del centrocampo, con Guarin che trasloca a destra. I nerazzurri tornano a macinare gioco, la Roma prova a partire in contropiede ed i nerazzurri devono spendere numerosi cartellini gialli per contenere le ripartenze dei giallorossi.
Alla mezz’ora arrivano altri due cambi, uno per parte: Iturbe sostituisce un acciaccato Pjanic, con Ibarbo che si dispone sulla linea dei trequartisti; l’Inter invece sostituisce Guarin con Shaqiri. Cambio di modulo ordinato da Mancini: Gnoukouri e Kovacic in mediana, Shaqiri-Hernanes-Palacio alle spalle di Icardi, per un 4-2-3-1 ultra-offensivo.
Con l’uscita di Pjanic, i giallorossi perdono in imprevedibilità. Mancini comprende le difficoltà di una Roma sulle gambe e butta nella mischia anche Podolski per un ottimo Gnoukouri. Proprio il tedesco, partendo dall’out di destra, regala un pallone d’oro a Icardi, che brucia Manolas e realizza la rete del 2-1. L’ultimo cambio di Garcia, che inserisce Doumbia per De Rossi, è solo per i tabellini. È ancora l’Inter, infatti, ad andare vicina al 3-1. Shaqiri lancia Podolski a tu per tu con De Sanctis: il tedesco si addormenta ed il suo tiro è deviato da un difensore in angolo. Non c’è spazio per altre occasioni, l’Inter torna alla vittoria al Meazza dopo oltre due mesi.
Una buona prova quella disputata questa sera al Meazza dall’Inter contro la seconda formazione della serie A che, forse, aumenta ancora di più i rimpianti per una stagione che si sarebbe potuta concludere diversamente. I nerazzurri hanno comandato a larghi tratti il gioco, soffrendo solamente un quarto d’ora della ripresa. Ancora un errore difensivo, in disimpegno, di Ranocchia, poteva costare due punti all’Inter, ma Mancini azzecca i cambi ed ottiene la vittoria con un gran gol di Icardi. Positivo l’ingresso di Podolski. Il tedesco regala il pallone del 2-1 all’argentino ed in pochi minuti mette più volte sotto pressione la difesa giallorossa. Positive anche le prove (finalmente) di Shaqiri e Kovacic, che danno imprevedibilità ed ordine alla manovra dell’Inter.
Questa vittoria riapre le speranze dei nerazzurri di raggiungere la qualificazione in Europa League, ma soprattutto regala a Mancini nuove ed utili indicazioni per il futuro. Buona la prova di Vidic, che annulla Totti e limita al minimo le incursioni di Gervinho. Grande personalità mostrata da Gnoukouri. Il ‘ragazzino’ ha mostrato ancora una volta di avere la stoffa per competere con i grandi. Anche oggi giocate semplici e chiusure puntuali che hanno dato respiro ed ordine alla manovra nerazzurra. Encomiabile, come sempre, il lavoro di Palacio. L’argentino va oltre i dettami tattici imposti dal tecnico nerazzurro e si rivela ancora una volta uomo a tutto campo. Dà una mano in fase difensiva ed è anche il primo a proporsi in fase offensiva per scardinare la retroguardia giallorossa. Hernanes, nel ruolo di trequartista, sembra aver ritrovato lo smalto di un tempo. Il Profeta è continuo, oltre che decisivo, come non lo si era mai visto in maglia nerazzurra. Che sia da loro che si debba ricominciare?
Autore: Lorenzo Peronaci / Twitter: @lorenzoperonaci
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