L’anticipo serale della quattordicesima giornata di serie A mette di fronte Inter e Genoa. Dopo il ko del ‘San Paolo’, i nerazzurri sono chiamati al pronto riscatto contro il Grifone dell’ex Gian Piero Gasperini. Roberto Mancini sorprende ancora e, per l’ennesima volta in stagione, schiera un undici diverso dai precedenti. Davanti a Samir Handanovic, l’Inter si schiera con il 4-4-2: Danilo D’Ambrosio agirà sulla corsia di destra, con Joao Miranda e Jeison Murillo centrali e Alex Telles a sinistra; a Felipe Melo e Gary Medel sono affidate le chiavi del centrocampo; Jonathan Biabiany e Adem Ljajic sugli esterni, Stevan Jovetic e Rodrigo Palacio in attacco. Consueto 3-4-3 per Gasperini che ritrova Perotti dopo il turno di squalifica e si affida a Gakpé in attacco.
INTER, PRIMO TEMPO DA APPLAUSI - Che l’Inter sia in serata si capisce già nei primi minuti di gioco. Il Genoa è arroccato tutto nei pressi della propria area di rigore, ma i nerazzurri attaccano a folate e vanno vicini al vantaggio dopo appena 2’ con Felipe Melo. Palacio taglia in due la difesa rossoblu decentrandosi sulla destra e raccogliendo un ottimo filtrante di Jovetic, l’argentino arriva sul fondo e serve Felipe Melo, che però sbaglia il tempo di inserimento anticipando troppo il momento della conclusione.
I NERAZZURRI METTONO LE ALI - Con Biabiany e Ljajic sugli esterni, coadiuvati alla perfezione da D’Ambrosio e soprattutto Alex Telles, i nerazzurri mettono in seria difficoltà la squadra di Gasperini. Sulle fasce, infatti, Laxalt e Figueiras si trovano in inferiorità numerica, nonostante Perotti e Lazovic si abbassino fino a ridosso della propria trequarti per dar manforte ai compagni. Il francese è molto bravo ad alzarsi sulla linea dei due attaccanti in fase di possesso e a tagliare verso il centro dell’area; il serbo, invece, parte molto largo a sinistra per poi accentrarsi e favorire la sovrapposizione costante di Telles, il cui piede raffinato crea più di una difficoltà alla difesa genoana. Proprio da un suo cross, in chiusura di tempo, Ljajic va a un soffio dalla rete con un tap-in deviato in angolo con una prodezza dal portiere dei rossoblu Perin.
ATTACCANTI SENZA PUNTI DI RIFERIMENTO - Dopo la sostituzione al 45’ contro il Napoli, Mauro Icardi rimane in panchina anche in questa gara, sostituito da Rodrigo Palacio e da Stevan Jovetic. I due sembrano comprendersi alla perfezione, muovendosi in sincronia e tagliando spesso in due la retroguardia scelta da Gasperini. Il montenegrino predilige il vivo dell’azione, abbassandosi tra le linee del centrocampo rossoblu per impostare l’azione; l’argentino, come di consueto, cerca la profondità, creando ottimi varchi per gli inserimenti di Biabiany e Ljajic.
31.51 E 43.50 - Nel corso del match ce ne sono stati altri, ma facendo un fermo immagine di questi due secondi di gioco si può analizzare alla perfezione il tipo di gara impostato da Gasperini. Tutte e undici le maglie bianche del Genoa erano raccolte all’interno dei venticinque metri di gioco. Nonostante ciò, l’Inter è riuscita a creare numerosi pericoli dalle parti di Perin, pur concludendo poco in porta.
INIZIA LA RIPRESA, MEGLIO IL GENOA - L’uscita dal campo di Felipe Melo, stordito da un colpo alla testa, in favore di Brozovic, sembra dare fiducia al Grifone che alza il proprio baricentro di gioco e prova anche qualche sortita soprattutto sulla sinistra, con Perotti che riesce in più di un’occasione a sgusciare via a D’Ambrosio: bravo Handanovic nel chiudere la porta di Diogo Figueiras.
SI RIALZA L’INTER, CI PENSA LJAJIC - Lo sfogo del Genoa non dura neanche dieci minuti. I nerazzurri tornano a prendere campo approfittando anche del maggior spazio offerto dalla squadra rossoblu e i pericoli maggiori per la difesa genoana nascono tutti dalla corsia sinistra nerazzurra: Ljajic mette in costante apprensione Izzo e Figueiras e proprio da una punizione procurata dal serbo sull’out di sinistra, l’Inter trova il vantaggio. Gasperini prova a recuperare: dentro Capel fuori Lazovic.
L’INTER AMMINISTRA, CONTINUANO I CAMBI - Dopo l’1-0 l’Inter continua a fare gioco e tiene bene l’urto alla reazione del Genoa. Alla mezz’ora del secondo tempo Jovetic, stremato, lascia spazio a Perisic, mentre Gasperini inserisce Pandev al posto di Diogo Figueiras, passando al 4-2-3-1 con Capel, Perotti e Gakpé alle spalle dell’ex interista, e Cisshoko per Izzo, sulla corsia destra.
ROSSO PER D’AMBROSIO, FINALE IN DIFFICOLTA’ - Quando la partita si avviava ormai sul viale del tramonto, ancora un’espulsione, questa volta ai danni di D’Ambrosio, ravviva il match. Mancini corre ai ripari: Biabiany scala sulla linea dei difensori, Perisic va a destra, Brozovic a sinistra, Ljajic unica punta e Guarin a centrocampo al posto di Palacio, per un’Inter con il 4-4-1. Nonostante gli ultimi minuti in apnea, i nerazzurri riescono - senza correre grandi pericoli - a portare a casa l’intera posta in palio e a ritrovare, per una notte, la testa della classifica.
Autore: Lorenzo Peronaci / Twitter: @lorenzoperonaci
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